ANCONA – «Un quarto delle morti di cancro in Italia è associata ad un basso livello di istruzione, a tossicità finanziaria e alle migrazioni sanitarie». Lo spiega la professoressa Rossana Berardi, oncologa e tesoriere dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), riferendo i dati emersi nel corso del convegno nazionale ‘Close the care gap’ promosso per celebrare la Giornata Mondiale contro il Cancro, promosso dall’Istituto Superiore di Sanità, dall’Aiom e dalla Fondazione Aiom.
«Colmare il gap nell’accesso alle cure ed eliminare le disparità territoriali» è fondamentale nella battaglia contro i tumori, osserva Berardi. «Le terapie oncologiche hanno compiuto passi da gigante – spiega – e oggi siamo in grado di garantire la guarigione o la lunga vita a molte persone, e la legge sul diritto all’oblio oncologico» nasce proprio dal fatto che l’aspettativa di vita, per chi riceve una diagnosi di cancro, si è allungata notevolmente.
«Oggi si può avere accesso ai migliori programmi di prevenzione e ai percorsi terapeutici, e la mortalità per cancro ne è notevolmente ridotta, ma – fa notare – aumentano le diseguaglianze nell’accesso alle cure tra le regioni del Sud e quelle del Nord e anche nell’ambito delle stesse aree geografiche chi non può spostarsi verso i centri di eccellenza non riesce ad accedere agli studi sperimentali».
Accanto al nodo migrazioni, c’è quello del basso livello di istruzione che favorisce la mortalità per cancro e il basso livello di reddito (tossicità finanziaria). Per la professoressa Berardi «è necessario promuovere una cultura della salute, corretti stili di vita, in ambito nazionale lo stiamo facendo con il progetto One Healthon» che punta, attraverso l’informazione e la sensibilizzazione, a contrastare quelle abitudini di vita che rappresentano fattori di rischio per le patologie oncologiche come la sedendarietà, il fumo.
Nuove speranze arrivano dalle terapie, sempre più innovative, e dall’Intelligenza Artificiale che ha aperto nuove frontiere nella cura dei tumori. «Oggi disponiamo di nuovi farmaci molto efficaci – prosegue-, come gli anticorpi monoclonali che uniscono al loro interno un chemioterapico e sono in grado di veicolare la terapia direttamente all’interno della cellulla malata. In sperimentazione ci sono poi i vaccini a mRna».
L’Intelligenza Artificiale sta cambiando l’approccio alla malattia oncologia e la ricerca si sta muovendo, anche all’Università Politecnica delle Marche, per la valutazione radiologica, anatomopatologica e nutrizionistica dei pazienti oncologici.