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Giorno della Memoria, Latini: «Giovani futuro delle comunità». Acquaroli: «Luce sempre accesa su pagine più atroci della storia»

In Consiglio regionale seduta aperta con le scolaresche. Nel suo intervento Latini ha fatto riferimento alla recrudescenza dell’antisemitismo anche in Europa

Il Giorno della Memoria in Consiglio regionale (foto da https://www.facebook.com/photo?fbid=787885496775370&set=pcb.787886240108629&locale=it_IT)

ANCONA – «Sono il futuro delle nostre comunità, della regione, del Paese, dell’Europa, di un mondo che oggi più che mai ha bisogno di ricordare e testimoniare le atrocità subite nel corso del secondo conflitto mondiale da un popolo senza colpe, vittima di una violenza e di una brutalità inimmaginabili». È il messaggio rivolto ai giovani dal presidente del Consiglio regionale Dino Latini durante la seduta aperta del Consiglio regionale dedicata al Giorno della Memoria, la ricorrenza che si celebra ogni 27 gennaio per ricordare le vittime della Shoah.

In Aula erano presenti alcune scolaresche, il presidente della Comunità ebraica di Ancona Marco Ascoli Marchetti, la direttrice dell’Ufficio Scolastico regionale delle Marche Donatella D’Amico, la sindaca di Falconara Marittima Stefania Signorini delegata Anci Marche, il professor Franco Amatori presidente dell’Istituto storia Marche, la presidente Anmig Silvana Giaccaglia, Clara Ferranti della rete universitaria per il Giorno della Memoria, la presidente Anpi Ancona Tamara Ferretti e il maestro Marco Santini che ha eseguito alcuni brani al violino.

Nel suo intervento Latini ha fatto riferimento all’inasprirsi del conflitto in Medio Oriente e alla recrudescenza dell’antisemitismo anche in Europa. «Una spirale di nuova violenza e odio ingiustificati – ha detto – che ha tutte le caratteristiche di quelli già visti in passato, che abbiamo solennemente promesso, noi e i nostri predecessori, di non ripetere più».

Marco Santini e Dino Latini (Foto da Facebook)

Secondo Latini la risposta più giusta «è da ricercare proprio in voi giovani, nella vostra maggiore sensibilità, nella vostra capacità di apprendere e, dunque, nel potenziamento dell’istruzione, della formazione, della cultura del ricordo e di tutte le iniziative collegate». Il presidente dell’Assemblea Legislativa delle Marche ha parlato poi del progetto Sion, fatto proprio dall’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale, che ricomprende l’opera scultorea, realizzata dall’artista Massimo Vitangeli, inaugurata presso la “Casa della Memoria” di Servigliano.

«Un progetto – ha aggiunto – che nasce proprio come iniziativa di promozione della memoria e di sensibilizzazione delle nuove generazioni. Rientra appieno nel compito, di noi adulti, delle istituzioni, della politica, e parallelamente della scuola e delle associazioni, fornirvi gli strumenti per conoscere, per imparare, per ricordare, rendendovi parte attiva e consapevole. Ancor prima dobbiamo fornirvi il giusto esempio, che è quello del rispetto, dell’inclusione, della concordia».

Senza tutti questi valori, ha concluso «saremmo schiavi dell’odio, della discriminazione, delle diseguaglianze e non possiamo permettere che accada. Preserviamo la nostra libertà e gli stessi valori democratici. Con l’istruzione, la cultura e l’educazione al rispetto di tutti».

Il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, nel suo intervento ha ricordato che nel Giorno della Memoria si rinnova l’«impegno comune» perché «resti sempre accesa questa luce sulle pagine più atroci della storia dell’umanità». Per il governatore la Memoria «è un dovere singolo e collettivo, un impegno necessario e indispensabile, un gesto da compiere insieme. È l’esito di una serie di azioni che contribuiscono a creare una consapevolezza comune che rendono ciascuno di noi responsabile nei confronti delle giovani generazioni. Ricordare il passato, vigilare sul presente, costruire solide basi per il futuro. Ricordare il passato, conoscere i crimini assoluti della Shoah, ferita inguaribile della nostra storia, ricordare i milioni di vittime innocenti».

Acquaroli ha sottolineato che occorre «condannare chi perpetrò quelle atrocità, ascoltare e riascoltare le testimonianze di chi ha vissuto il genocidio antisemita, la presa d’atto di quanto l’uomo sia stato capace di fare in nome di un folle furore ideologico». Inoltre ha sottolineato l’importanza di «vigilare sul presente perché non c’è solo la storia passata, conflitti drammatici che esistono ancora in tutto il mondo e alle porte dell’Europa che hanno fatto riemergere avvisaglie di antisemitismo, sentimenti di odio inconcepibili».

«Vigilare sul presente – ha detto – perché la ghettizzazione la persecuzione la discriminazione possono avvenire anche sotto i nostri occhi nella nostra società. Per questo è estremamente importante il senso che diamo al Giorno della Memoria che deve essere faro acceso per illuminare la costruzione di un cammino fondato sui valori imprescindibili di giustizia, rispetto e libertà».

Per Acquaroli occorre costruire solide basi per il futuro «per perpetuare una memoria attiva che renda tutti i cittadini consapevoli e partecipi nel rinnovare il comuni impegno ad affermare la condanna di ogni sopruso, violenza e intolleranza. Tramandare la coscienza di quanto accadde nell’abisso affinché sia da monito perché gli anticorpi per dire mai più sono nella nostra Costituzione. Il rispetto della eguale dignità umana, l’uguaglianza delle persone senza discriminazioni, il ripudio della guerra come strumento per dirimere i conflitti tra i Paesi e il principio democratico per arginare ogni forma di dittatura e garantire la libertà. La Memoria si rinnova attraverso le parole dei nostri giovani – ha concluso -, i loro sguardi attenti e partecipi nelle le loro speranze di un futuro di pace che sono anche le nostre».