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Governo in bilico, Italia Viva: «Non può fermarsi per capricci dei 5 Stelle». Pdf: «Si vada a elezioni»

Dopo lo strappo dei 5 Stelle e le dimissioni di Draghi respinte da Mattarella, i partiti prendono posizioni, tra chi sostiene l'attuale premier e chi chiede elezioni anticipate

Mario Draghi (Photo: Raul Mee EU2017EE)

ANCONA –  «Questo governo nato da un atto di generosità di Italia Viva e da una operazione politica magistrale di Matteo Renzi non può fermarsi per i capricci scomposti del movimento 5 Stelle». Lo dice Italia Viva in una nota stampa in cui esprime sostegno al premier Draghi. Dopo lo strappo dei 5 Stelle in Senato che non hanno votato la fiducia al decreto Aiuti, il premer Draghi ha rassegnato le dimissioni al capo dello Stato Sergio Mattarella che le ha respinte invitandolo a presentarsi al Parlamento per rendere comunicazioni per una valutazione della situazione.

Matteo Bitti, coordinatore Italia Viva Ancona

«La difficile situazione geopolitica ed economia richiedono che al governo ci sia una persona della caratura di Mario Draghi – si legge nella nota – . Il movimento 5 Stelle si è palesato per quello che è sempre stato, ossia un partito inaffidabile e populista capace di minare la stabilità del paese. Lo abbiamo visto nelle Marche, lo abbiamo visto nelle amministrazioni cittadine e lo vediamo al governo del paese».

«Auspichiamo – aggiungono – con forza che l’esperienza del governo Draghi continui in quanto lui è il baluardo contro le derive populiste del paese». Italia Viva, conclude la nota, «ha anche lanciato una petizione nazionale di supporto al Premier Draghi che invitiamo a sottoscrivere per far arrivare con ancora maggiore forza il nostro sostegno».

A chiedere le elezioni anticipate sono il Popolo della Famiglia e Ace – FdI. Fabio Sebastianelli del PdF rilancia la posizione del leader nazionale Mario Adinolfi: «Se Mattarella non restituisce la parola agli italiani il 2022 somiglia al 1922» dice Adinolfi, presidente nazionale del Popolo della Famiglia e rappresentante con Simone Di Stefano della federazione Alternativa per l’Italia che si presenterà alle prossime politiche.

Fabio Sebastianelli

«A me pare incredibile che Mattarella non abbia ancora sciolto le Camere, dopo che il partito di maggioranza relativa delle ultime elezioni non ha votato la fiducia al governo e il presidente del Consiglio si è formalmente dimesso. I partiti – afferma – sono terrorizzati dal parere del popolo. Invito il Quirinale a non compiere scelte eversive. Draghi non è il Giolitti che ci volevano vendere, oggi ha la fragilità politica di un Luigi Facta. I partiti che lo hanno sostenuto stanno perdendo ogni credibilità nel loro tentativo di prolungare artificialmente la legislatura. Il presidente della Repubblica sa che se non chiama immediatamente gli italiani alle urne, con la formazione di un governo tecnico per la metà gestione delle procedure elettorali, fa somigliare il 2022 al 1922. Ora – conclude – non è più tempo di forzature tecnico-istituzionali. Ora si deve votare».

Fabio Sebastianelli, coordinatore regionale Pdf aggiunge: «Il Governo Draghi, il Governo autoritario che ci ha portato restrizioni della libertà, il Governo che partecipando alle sanzioni contro la Russia (in realtà contro gli italiani) ha aggravato la crisi economica provocata dal covid, subita da cittadini, famiglie e aziende che si ritrovano con rincari dei prezzi, non solo dei carburanti ma anche dei generi di prima necessità, è finito. Ora si vada a elezioni. Si dia agli italiani la possibilità, democratica, di scegliere un’alternativa a questo Governo. Un’alternativa per l’Italia, che restituisca dignità e serenità, anche economica, ai cittadini».

Adriano Crepaldi, Ace (azione cattolica evangelica) – FdI si dice pronto a sostenere Meloni: «Le elezioni anticipate rappresentano l’opzione più saggia che possa assumere il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Siamo pronti a sostenere Fratelli d’Italia e la sua leader Giorgia Meloni, è giunta l’ora della risurrezione della nostra Patria, riportando la sana laicità dello Stato e i valori cristiani, che ne sono alla base, al centro della politica»

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