ANCONA – «Il green deal non solo non è un ostacolo alla competitività, ma può addirittura favorire il rilancio delle imprese». Parola di Marco Ciarulli, presidente Legambiente Marche. Il green deal, ovvero le iniziative politiche che l’Unione Europea ha lanciato nel 2019 per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 «è sotto attacco da più fronti – spiega Legambiente Marche – l’esecutivo nazionale ha proposto di sospenderlo per rilanciare il settore automobilistico, penalizzato dai dazi di Trump, ma l’automotive ha sempre vissuto delle crisi, ancora prima del green deal».
Secondo Ciarulli il piano europeo che punta a limitare l’inquinamento ambientale è «un’occasione di rilancio, sviluppo e innovazione per le imprese che attraverso l’energia da fonti rinnovabili e l’economia circolare, possono diventare più competitive, abbattendo i costi energetici. Mentre l’Europa è divisa se attuare o meno il green deal, ci sono Paesi come la Cina che hanno trasformato il parco auto in elettrico. Stiamo perdendo un’opportunità. Certo ci sono situazioni da rivedere nel piano europeo, ma il concetto è quello di innovare e rendere più sostenibili le imprese, anche economicamente, attraverso la transizione ecologica».
Rallentare questo percorso «avrà effetti ritardanti sul miglioramento delle condizioni di vita della popolazione e ricadute economiche. Oggi le bollette sono elevate perché negli ultimi 10 anni non si è provveduto a realizzare impianti di rinnovabili. Occorre fare una scelta – prosegue – correggere le imperfezioni del green deal e aumentare la partecipazione dei territori su questa importante sfida. Bisogna lavorare uniti e avere il coraggio di abbandonare modelli di sviluppo non più sostenibili. Sviluppo economico e sostenibilità ambientale non sono concetti contrastanti, vanno uniti per una maggiore competitività dell’economia».