ANCONA – «La percentuale di positivi sta riducendosi nelle Marche, mentre cresce il numero di guariti e dimessi, un segno positivo». A parlare è il direttore generale Asur Marche, Nadia Storti che traccia il quadro sulla pandemia nelle Marche. Negli ultimi giorni la percentuale dei tamponi postivi al covid-19 in rapporto al numero dei test è scesa, passando dal 35,7% registrato il 13 novembre, quando erano risultati positivi 740 tamponi su 2.073 test, al 24,5% di oggi (26 novembre) con 519 positivi su 2.115 tamponi.
«Purtroppo ci sono ancora decessi che risalgono ai primi ricoveri» spiega Nadia Storti, ma «guariti e dimessi stanno aumentando» e questo «ci permette di mantenere la copertura dei posti letto e di dare una risposta». Al momento «la situazione è sotto controllo e speriamo di mantenerla a questi livelli» osserva, sottolineando che «la degenza media di questi pazienti viaggia sui 15-20 giorni» e la crescita del dato relativo ai dimessi è legata ai primi ricoveri della seconda ondata che «ora stiamo dimettendo». Secondo Nadia Storti «abbassandosi il numero dei nuovi casi tra un po’ supereremo con i dimessi i nuovi ingressi» e «quando arriveremo a questa fase significa che saremo a buon punto» e che ci sarà «una svolta».
Intanto Asur sta assumendo nuovo personale, medici dalle graduatorie e infermieri neolaureati, ma anche tecnici di laboratorio e di radiologia da impiegare anche nelle Usca per le radiografie al torace. «Man mano che troviamo personale disponibile lo assumiamo» spiega, parallelamente è in corso il potenziamento delle Usca che salgono numericamente a 33 attive sull’intero territorio regionale e che «lavorano a pieno regime sia a domicilio per i tamponi che nelle case di riposo e nelle residenze protette». L’intenzione dell’Asur è quella di incrementare ulteriormente il numero delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale (Usca), ma il limite è rappresentato dalla difficoltà a reperire il personale.
Sul fronte dei vaccini antifluenzali la Storti spiega «non abbiamo ricevuto altre dosi dalla Protezione civile nazionale, dobbiamo fare un nuovo passaggio a inizio-metà dicembre perché le ditte produttrici ci hanno dato disponibilità a vedere se hanno ancora altre dosi», ma al momento siamo rimasti con le 421mila che avevamo ordinato all’inizio e che, specifica, «sono arrivate tutte» anche se a scaglioni.