ANCONA – Il conflitto tra Hamas e Israele, scoppiato il 7 ottobre, è approdato ieri nell’Aula del Consiglio regionale marchigiano, dove è stato al centro di una risoluzione che ha incassato l’approvazione unanime. Prima che i lavori prendessero avvio giunta e consiglieri regionali si erano raccolti in un minuto di silenzio, in piedi, in ricordo delle vittime israeliane e palestinesi. A chiederlo era stato il presidente dell’Assemblea Legislativa delle Marche Dino Latini.
Al termine della seduta è stata discussa la risoluzione, scaturita dall’unificazione di due distinte mozioni: una a iniziativa del gruppo Pd (Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri ) “Richiesta di cessate il fuoco in Israele e Palestina” e l’altra a iniziativa del consigliere regionale di Fratelli d’Italia Carlo Ciccioli (“Solidarietà ad Israele e immediata ripresa dei negoziati partendo dagli accordi di Oslo”).
Con la risoluzione i consiglieri regionali hanno chiesto alla giunta di sollecitare le autorità nazionali a svolgere tutte le azioni ritenute opportune per ottenere la liberazione degli ostaggi israeliani di Hamas, per proteggere la popolazione civile e aprire corridoi umanitari per la sua salvaguardia, ma anche per garantire a Israele il diritto di esistere e difendersi, nel rispetto del diritto internazionale che lo ha riconosciuto come stato e di impedire che siano destinati fondi ad Hamas per finanziarie il suo armamento per attacchi terroristici e azioni di guerriglia contro Israele.
Il vice presidente della giunta regionale e assessore con delega a polizia locale e politiche integrate per la sicurezza, Filippo Saltamartini nelle intenzioni di voto ha ricordato che «l’Italia» nella Costituzione «ripudia la guerra come strumento per dirimere conflitti» e la dichiarazione Onu secondo cui «ogni uomo ha diritto all’acqua, al cibo, al vestito e alla casa» principi fondamentali, ha sottolineato.
Il capogruppo di Fratelli d’Italia Carlo Ciccioli nel ripercorrere gli obiettivi della risoluzione ha sottolineato la «condanna del massacro degli ebrei avvenuto il 7 ottobre: non ci sono giustificazioni per l’attacco a freddo e per il sequestro di cittadini utilizzati come ostaggi» ha detto, definendo giustificata la reazione di Israele che però «non può ricadere sul popolo palestinese innocente anche se ha al suo interno organizzazioni terroristiche che trovano radici nel fondamentalismo islamico».
Per Ciccioli occorre proteggere la popolazione civile, «sia palestinese che i coloni» e portare conforto alle popolazioni attraverso gli aiuti umanitari internazionali. «La pace è un obiettivo lontanissimo – ha concluso – forse in fondo a un tunnel, ma occorre almeno arrivare al cessate il fuoco», da qui l’appello comune agli Stati, alle organiuzzazioni internazionali e agli attori in campo.
«C’è un solo modo per mettere fine a questo incubo» ha detto il capogruppo del Pd Maurizio Mangialardi in un passaggio del suo intervento in Aula, «ridare dignità al popolo palestinese cercando di attuare l’unico obiettivo possibile: due stati per due popoli» con la stessa dignità e gli stessi diritti e la risoluzione apprpovata in Aula «è un segnale in quella direzione». Il dem ha rilanciato l’appello della Fondazione PerugiAssisi condannando «l’attacco di Israele. Salviamo vite umane, non arrendiamoci all’escalation, non assecondiamo la spirale di morte». Per Mangialardi a 30 anni dalla firma degli accordi di Oslo «dobbiamo recitare tutti un ‘mea culpa’ per riportare la pace».