ANCONA – Incendi in calo nelle Marche rispetto all’estate dell’anno scorso. Le piogge torrenziali che hanno caratterizzato la primavera e parte dell’estate 2023 hanno ridotto per ora il rischio di incendi. Da inizio anno al 9 agosto nelle Marche se ne contano nove, quattro dei quali si sono sviluppati tra i mesi di febbraio e aprile, e gli altri cinque tra giugno luglio. Incendi che hanno devastato una dozzina di ettari di terreno. Un quadro completamente diverso rispetto a quello del 2022 quando a causa della siccità, nello stesso periodo di riferimento (1° gennaio – 9 agosto), se ne contavano già 28 e più di 120 ettari di terreno bruciati.
«Il cambiamento climatico che l’anno scorso, con la siccità e le alte temperature, aveva favorito lo sviluppo di incendi, quest’anno, tra piogge e temporali, ha fatto venir meno le condizioni per l’innesco – dice Maria Teresa Sperti, direttore vicedirigente Antincendio Boschivo – Direzione Regionale VVF Marche – Servizio AIB regionale -, ma è presto per tracciare un bilancio, anche perché settembre e ottobre sono mesi in cui, con il caldo, può esserci un rischio. In alcune giornate le squadre dei Vigili del Fuoco Antincendio Boschivo sono state impiegate a supporto dei colleghi che stavano gestendo criticità collegate alle precipitazioni piovose e alla grandine».
L’impegno dei vigili del fuoco contro gli incendi boschivi
La Regione Marche affida annualmente al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco tramite convenzione il compito di contrastare gli incendi boschivi, attraverso il potenziamento dell’assetto operativo con una task force giornaliera di personale dedicato all’antincendio boschivo. Le squadre dei vigili del fuoco boschive a disposizione nel territorio regionale «anche quest’anno sono nove e le unità dedicate giornalmente sono 55» spiega Sperti.
Questi vigili del fuoco sono impegnati per quaranta giorni, tra luglio e agosto, nel periodo di maggior rischio di incendi, per un totale di 2.200 unità in pronto intervento per combattere gli incendi boschivi. In pratica, spiega Maria Teresa Sperti, ogni giorno dalle 8 alle 20 sono operative nel territorio regionale 9 squadre dei vigili del fuoco costituite da 5 persone ciascuna, 4 Dos – direttore operazioni spegnimento – con le loro unità di supporto, oltre a due unità presso la sala operativa unificata permanente della Protezione Civile regionale.
Si tratta di squadre che vanno ad affiancarsi nel periodo estivo agli uomini delle fiamme rosse operativi per il soccorso tecnico ordinario, con l’obiettivo di scongiurare le conseguenze devastanti di un incendio boschivo. La Regione Marche mette inoltre a disposizione per questo scopo anche i volontari della Protezione Civile regionale, appositamente formati per la lotta agli incendi, i quali collaborano con i vigili del fuoco nelle attività di spegnimento e bonifica degli incendi.
Tra le svariate attività nell’intervento di spegnimento degli incendi, le fiamme rosse si occupano anche del coordinamento dei volontari e dei mezzi aerei impiegati per lo spegnimento delle fiamme nelle zone difficilmente raggiungibili da terra. Oltre alle squadre a terra, è previsto il supporto di mezzi aerei come i Canadair, messi a disposizione dal Centro Operativo Aereo Unificato della Protezione Civile, e di un elicottero antincendio della Regione Marche con base a Cingoli per i tre mesi estivi, il quale in circa 20 minuti riesce a raggiungere ogni zona della regione: i mezzi aerei intervengono lanciando acqua e schiumogeno sulle fiamme.
Le cause degli incendi
«Gli incendi boschivi vengono spesso causati da attività umane eseguite con incuria e senza la giusta attenzione – spiega Sperti -, come nel caso dei fuochi accesi in campagna per bruciare le potature o le sterpaglie. Meno frequenti i casi di incendi appiccati con intenzioni di dolo, così come gli incendi appiccati da piromani. Più spesso si tratta di fiamme accidentali, dovute alla propagazione incontrollata di abbruciamenti di materiale di lavorazioni agricole, lasciati incustoditi. È importante anche la massima attenzione da parte di tutti i fruitori di aree verdi nell’impiego dei barbecue».
In caso di avvistamento di fiamme, «ogni cittadino può contribuire alla tutela dell’ambiente – dice – contattando tempestivamente il numero unico di emergenza Nue 112, che dopo un primo screening inoltrerà la chiamata ai Vigili del Fuoco: prima si interviene, meno danni si verificano. Per disincentivare il malcostume di appicciare fuoco alla vegetazione per interessi personali, nelle aree devastate dalle fiamme la legge vieta di effettuare rimboschimenti per 5 anni, caccia, pascolo e qualsiasi tipo di struttura edilizia per 10 anni e il cambio di destinazione d’uso per 15 anni».
Anche quest’anno, su richiesta del Comune di Ancona, il Comando dei Vigili del Fuoco di Ancona ha organizzato un servizio di vigilanza antincendi boschivi a Portonovo, con la presenza di due unità dei vigili del fuoco, dalle ore 10 alle ore 18, tutti i giorni festivi e prefestivi nei mesi di luglio e agosto 2023, per un totale di 22 giornate di presidio e monitoraggio della zona balneare turistica, una delle più fragili e critiche dell’intero territorio marchigiano.
In provincia di Macerata, nella Riserva Naturale dell’Abbadia di Fiastra, la Fondazione Giustiniani Bandini che gestisce la Riserva chiede ogni anno la collaborazione dei Vigili del Fuoco (sempre in Convenzione) per assicurare prevenzione e monitoraggio antincendio boschivo, già a partire dal periodo primaverile quando si registrano i picchi di afflusso turistico nei fine settimana. I Vigili del Fuoco inoltre garantiscono supporto per l’attività di formazione/informazione nel settore dell’Antincendio boschivo comprese esercitazioni finalizzate alla prevenzione degli incendi boschivi.