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Incendio a Marina Dorica, tra le ipotesi corto circuito accidentale

Le fiamme, divampate ieri (22 febbraio) intorno alle 21,50 hanno distrutto due box privati utilizzati per il rimessaggio di materiale di vario tipo e danneggiato un terzo. Indaga la Squadra Mobile di Ancona

I Vigili del Fuoco al lavoro a Marina Dorica

ANCONA – Due capannoni distrutti e un terzo danneggiato. È il bilancio del rogo divampato intorno alle 21,50 di ieri sera a Marina Dorica, il porto turistico in via Mattei ad Ancona. Sul posto sono intervenuti 22 uomini dei Vigili del Fuoco con 5 automezzi che hanno lavorato per oltre un’ora prima di circoscrivere le fiamme, spente definitivamente intorno all’1.30 di questa notte.

In zona sono giunti anche i militari della Guardia Costiera, le Volanti della Questura di Ancona e la Squadra Mobile di Ancona che sta indagando per far luce sull’origine dell’incendio. I poliziotti della Squadra Mobile dorica, guidati da Carlo Pinto, stanno visionando le immagini e i video estrapolati dagli impianti di videosorveglianza presenti nell’area.

Tra le ipotesi al vaglio, quella di un corto circuito, che potrebbe essersi sviluppato dalle colonnine elettriche per la ricarica dei veicoli: ieri sera infatti, nel momento in cui si è acceso l’incendio due veicoli elettrici erano in carica. Questo sembrerebbe avvalorare la teoria di un rogo scaturito per cause accidentali. Secondo alcuni pescatori della zona le fiamme potrebbero essere partite anche in seguito al corto circuito del motore di un congelatore, utilizzato dopo la pesca.

Fortunatamente non ci sono stati intossicati né feriti, ma l’odore del fumo è stato percepito nella zona e la colonna che si era sollevata ha attratto l’attenzione di alcuni residenti del capoluogo che hanno poi fatto scattare l’allarme. I capannoni andati in fumo, erano utilizzati dai diportisti per il deposito di vario materiale, tra cui mute, corde e gommoni.

I Vigili del Fuoco impegnati nello spegnimento delle fiamme

Le fiamme però hanno avvolto anche l’area dove vengono ricaricate le piccole auto elettriche utilizzate all’interno del porticciolo turistico. Questa mattina i Vigili del Fuoco eseguiranno ulteriori rilievi per capire quale materiale era conservato nei box privati andati in fumo.

Le fiamme sarebbero divampate rapidamente anche grazie all’infiammabilità del materiale plastico di cui erano ricoperti i box. Non è il primo incendio che si verifica in zona: nella notte fra il 15 e il 16 settembre un rogo aveva devastato il capannone dell’ex Tubimar.