ANCONA – Ibuprofene, qualche antibiotico e sciroppo per la tosse, quasi introvabili nelle farmacie. Con il Covid che ha rialzato la testa e l’influenza che è arrivata in anticipo sulla tabella di marcia, alcune farmacie sono in affanno, poiché si registra una carenza di alcune classi di farmaci a fronte di una richiesta esponenziale.
«L’Ibuprofene 600 è introvabile – spiega Luigi Galatello, presidente Federfarma Ancona -, ma anche alcuni antibiotici arrivano a singhiozzo nelle farmacie. Il consumo di Ibuprofene è cresciuto moltissimo a causa del Covid, chi ha fatto scorte ce l’ha mentre gli altri non lo trovano e non c’è neanche la possibilità di avere un farmaco equivalente. I medici in alcuni ‘risolvono’ prescrivendo un dosaggio da 400 da assumere tre volte al giorno anziché due come il dosaggio da 600, oppure cambiando terapia».
Ma oltre all’antinfiammatorio, la cui popolarità è cresciuta moltissimo con la pandemia in quanto «ha mostrato di controllare meglio di altri farmaci l’infiammazione causata dal virus, mancano anche alcuni antibiotici, per i quali però esistono i farmaci equivalenti che consentono il mantenimento della terapia, e alcuni farmaci da banco per la tosse, come ad esempio la bromexina».
Carenze nelle farmacie marchigiane, come anche nelle farmacie delle altre regioni, di farmaci cardiologici o di altri per disturbi cronici. Una situazione, spiega, «legata a problemi di approvvigionamento sia dei principi attivi, che degli eccipienti», un problema legato in parte a una maggiore richiesta di farmaci, dall’altra alla guerra in Ucraina.
«È il prezzo della globalizzazione – spiega -: visto che l’influenza sta colpendo pesantemente e il Covid continua a circolare, forse sarebbe il caso di tornare ad indossare la mascherina, per evitare di dover trascorrere le festività a letto. Nelle scuole gli alunni sono decimati, dai ragazzi il virus si diffonde nelle famiglie, è bene fare attenzione e proteggersi».
Tra le persone che risentono maggiormente delle carenze di alcune categorie di farmaci, specie di quelli da banco e per le cronicità, ci sono gli anziani, ma grande richiesta c’è anche per i bambini. Gli ambulatori dei pediatri ‘scoppiano’ e tanti sono gli alunni costretti a letto a causa della febbre.
«Ho dovuto anticipare l’orario dell’ambulatorio – racconta il pediatra Giuseppe Pino Cicione – perché altrimenti non riuscirei, solo dando appuntamenti, a far fronte alla grande richiesta di visite. In questo momento oltre al virus influenzale, circolano il Covid e virus parainfluenzali: per fortuna nei bambini il Covid non dà complicanze, per l’influenza c’è la massima attenzione, perché si stanno verificando casi di sovrainfezioni batteriche alle basse vie respiratorie, specie nei bambini più piccoli e debilitati».
Con l’influenza in anticipo e la carenza di alcuni farmaci, il pediatra invita ad evitare l’abuso e l’autoprescrizione di alcuni farmaci come l’ibuprofene, gli antibiotici, il cortisone e i farmaci per la tosse, perché possono dare origine ad effetti collaterali seri. «L’influenza si presenta con febbre, raffreddore, tosse e dolori muscolari», sintomi comuni ad altre ondate influenzali, «per la tosse si può ricorrere anche al rimedio della nonna, ovvero al latte caldo con il miele, meglio se di castagno».