ANCONA – L’influenza non allenta ancora la morsa sulle Marche che è tra le regioni italiane più colpite, insieme ad Abruzzo e Toscana. Secondo l’ultimo bollettino InfluNet nella settimana dal 27 febbraio al 5 marzo l’incidenza delle sindromi simil influenzali nelle Marche ha superato i 10 casi ogni 1.000 abitanti, mentre a livello nazionale l’incidenza si attesta a 7,68 casi ogni 1.000 abitanti.
Un dato in calo, quello nazionale, che registra circa mezzo punto in meno rispetto alla scorsa settimana quando l’incidenza era di 8,2 casi per 1.000 abitanti. Nelle Marche i più colpiti sono i bambini nella fascia d’età compresa tra 0 e 4 anni.
Nelle Marche sono circa 28 i malati ogni 1.000 abitanti, contro i 21,5 della media italiana, anche questo un dato più elevato. All’ospedale regionale di Torrette in Clinica di Malattie Infettive c’è un solo paziente ricoverato in seguito a complicanze da influenza.
Si tratta di un paziente giovane, spiega il primario Andre Giacometti, «ricoverato per influenza B complicata in polmonite». Si tratta di un ceppo, quello di influenza B, coperto anche da vaccinazione stagionale che viene eseguita tra novembre e dicembre, paziente non vaccinato, spiega il primario.
«In questa fase – prosegue – l’influenza è in fase stazionaria, i casi sono costanti». Secondo il primario a creare la maggior incidenza delle sindromi influenzali e simil influenzali, registrata quest’anno, è con tutta probabilità «derivata dalla perdita di una certa quota di immunità legata ai tre anni di pandemia, trascorsi tra mascherine e distanziamento». «I ceppi influenzali sono più liberi di girare e possono anche causare forme importanti» conclude.