ANCONA – Zona rossa in tutta Italia dal 24 dicembre al 6 gennaio nei festivi e prefestivi. È la proposta presentata dal Governo alle Regioni nel corso del nuovo confronto. In pratica al 24 al 27 dicembre il Paese sarà in zona rossa, così come dal 31 dicembre al 3 gennaio e poi dal 5 al 6 gennaio. Negli giorni a cavallo (quelli lavorativi), ovvero il 28, 29 e 30, e ancora il 4 gennaio, l’Italia sarà zona arancione.
Insomma l’orientamento del Governo, per come emerge dal vertice del premier Giuseppe Conte con i capi delegazione di maggioranza e il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia, volge ad una stretta vigorosa. L’unica deroga concessa riguarda i piccoli Comuni, quelli sotto i 5mila abitanti, i quali nel periodo delle festività potranno uscire dal territorio entro un raggio di 30 chilometri. Bar e ristoranti dovranno restare chiusi, così come i negozi nelle date segnate di rosso e anche in quelle di arancione.
«Promessa mancata nonostante i dati in calo – commenta amareggiato il direttore Confcommercio Marche Massimiliano Polacco -: si segue la Germania che ha dati in crescita e non riusciamo a decidere per il popolo italiano in maniera autonoma. Con i dati in calo ci avevano promesso che avremmo fatto il Natale, e invece non ce lo permettono perché stanno seguendo le orme degli altri paesi, quando nel momento di restrizione gli altri non ci hanno mai copiato. Avremmo potuto fare delle festività con le nostre famiglie e le imprese aperte, con i ristoratori che potevano fare almeno il pranzo di Natale, ma così non sarà: siamo in balia di persone che non tengono alle tradizioni né all’economia».
La linea sembra confermare anche la deroga dei due commensali non conviventi che potranno spostarsi per fare visita nelle abitazioni anche nelle giornate rosse. Rimane il divieto dal 21 al 6 gennaio di uscire dalla propria regione. Non saranno conteggiati gli under 14, i cui spostamenti saranno consentiti. Il consiglio dei ministri, convocato questa sera alle 18 deciderà sulla questione.