ANCONA – La città di Ancona ha stretto in un ‘abbraccio’ i neolaureati dell’Università Politecnica delle Marche. Familiari, amici e tanti i curiosi hanno gemito, ieri 28 luglio, piazza Roma per la cerimonia delle “Lauree in Piazza”: un appuntamento che ha fatto il suo ritorno dopo due anni di pausa forzata a causa della pandemia di Covid. Un momento di grande festa, culminato con il suggestivo lancio delle corone di alloro, a suggellare il raggiungimento di un traguardo ambizioso a coronamento del percorso formativo.
Quest’anno sono 255 i ragazzi e le ragazze proclamati dottori nelle due cerimonie di consegna delle pergamene ad Ancona, il 28 luglio per le lauree in Agraria, Medicina e Scienze e il 29 luglio per Economia e Ingegneria. Numerosi gli studenti che hanno ottenuto nella votazione di laurea anche la lode.
Presenti alla cerimonia, il prefetto di Ancona Darco Pellos, l’assessore Ida Simonella in rappresentanza del Comune di Ancona (in lizza per le primarie del centrosinistra come candidato sindaco), insieme alle autorità militari.
«Vi chiedo di indossare con orgoglio la maglietta dell’Università Politecnica delle Marche», ha detto il rettore Gian Luca Gregori in apertura del suo discorso durante la cerimonia, sottolineando che l’Ateneo dorico è «secondo in Italia per occupazione» dei suoi laureati e «terzo in Italia per ciò che concerne la terza missione».
«Abbiamo sette dipartimenti di eccellenza su 12 – ha ricordato – una proporzione incredibilmente favorevole e siamo inseriti in tutti ranking internazionali, per certe discipline anche tra le prime 150 posizioni».
Gregori ha poi rimarcato alcuni dei numerosi progetti in cu è impegnata l’Università Politecnica delle Marche sia sul fronte della sostenibilità che delle disuguaglianze. E proprio su questo ultimo tema è intervenuto aggiungendo: «Questo è un periodo in cui le disuguaglianze si stanno incrementando e purtroppo cresceranno ancora e da questo punto di vista siamo intervenuti con 120 borse di studio ulteriori e il fondo Carlo Urbani che va in quella direzione, perché crediamo molto nell’università pubblica come fattore di sviluppo sociale ed economico, ma anche e soprattutto come presidio di democrazia creatrice di opportunità per tutti».
Il preside della Facoltà di Medicina Mauro Silvestrini spiega che i due anni di formazione in piena pandemia Covid «non hanno inficiato il livello di preparazione dei ragazzi, perché ci siamo organizzati per adeguare i percorsi formativi in dad e i tirocini in modo da garantire la stessa qualità».
«Anche se la pandemia ha messo sotto stress gli studenti, come anche il resto della popolazione – osserva – certamente i ragazzi hanno subito maggiormente gli effetti delle limitazioni sociali. In loro predomina comunque fiducia verso il futuro» confortati anche dai dati Almalaurea sull’occupazione dei laureati dell’Università Politecnica delle Marche.
Il preside di Medicina fa infatti notare che «a un anno dalla laurea oltre trova un occupazione oltre il 96% dei dottori nelle professioni sanitarie dell’Università Politecnica delle Marche». Professionisti molto richiesti vista anche la carenza di sanitari evidenziata proprio dalla pandemia. Un carenza che UnivPm cerca di arginare allargando le maglie del numero di studenti che possono accedere a Medicina.
«Quest’anno alla Facoltà di Medicina -dice – attiviamo anche un nuovissimo corso di Laurea, il Medicine e Surgery in lingua inglese con ulteriori 70 posti per formare medici esperti nelle nuove tecnologie, per cui di fatto – evidenzia – abbiamo incrementato di 70 posti il numero degli studenti in Medicina».