ANCONA – Slitta la votazione della legge urbanistica in Consiglio regionale, la cui discussione ha preso avvio nella seduta di ieri ed è proseguita oggi. I lavori proseguiranno anche nelle giornate di domani e lunedì 27 novembre quando è stato calendarizzato il voto dopo una discussione fiume. Circa 350 gli emendamenti presentati, la maggior parte dalle opposizioni, Pd e M5s, 23 quelli della maggioranza. In Aula non sono mancati scontri con in testa i consiglieri dem Anna Casini e Fabrizio Cesetti.
Critiche dal capogruppo del Pd Maurizio Mangialardi: «La giunta Acquaroli non solo non contrasta il consumo di suolo, ma addirittura lo favorisce». «Dei tanti aspetti negativi contenuti in questa nuova legge urbanistica che la maggioranza sta approvando contro tutto e tutti, persino contro molti Comuni marchigiani governati dallo stesso centrodestra, ce n’è uno in particolare che rischia di creare in futuro gravi danni al nostro territorio – spiega il dem -. Parlo ovviamente del contrasto al consumo di suolo, tema che rappresenta un vero e proprio ossimoro rispetto alla proposta varata dalla giunta regionale».
Secondo Mangialardi si tratta di «una proposta che non lo contrasta affatto, anzi lo favorisce, visto che attraverso il comma 8 dell’articolo 33 si prevede che ‘fino all’entrata in vigore dei Piani urbanistici generali (Pug) sono fatti salvi gli strumenti urbanistici adottati o già approvati’. Ora non sappiamo quanto tempo ci vorrà ai Comuni per fare entrare in vigore i rispettivi Pug – prosegue – ma sappiamo sicuramente che passeranno anni e, nel frattempo, si continuerà a costruire senza sosta. E chiunque capisce che senza consumo zero di suolo non può esserci né rigenerazione urbana, né tutela del territorio, e ancor meno prevenzione del dissesto idrogeologico».
Per il dem «l’approvazione di questa legge rappresenta la migliore garanzia per chi vuole porre in essere nuove edificazioni. Per questo – spiega – avevo presentato insieme agli altri consiglieri del Pd un emendamento che intendeva indicare esplicitamente nell’articolato di legge il divieto di autorizzare da subito ulteriore consumo di suolo rispetto alle previsioni contenute nei Prg vigenti o adottati prima dell’approvazione della nuova legge, a eccezione di quanto necessario alla realizzazione di opere pubbliche e di interesse pubblico».
«Credevo, infatti, che dopo i proclami del presidente Acquaroli fossimo tutti d’accordo per un approccio molto netto a questo tema – conclude – visti anche i dati preoccupanti che vedono la nostra Regione come una tra quelle con il maggiore incremento percentuale annuo per superficie di suolo consumato (65 mila ettari al 2022)».