ANCONA – I cittadini hanno il diritto di ricevere le prestazioni sanitarie specialistiche entro i tempi previsti. È su questo tema che pone l’accento la campagna ‘Stop alla lista di attesa in sanità’ lanciata da Federconsumatori a livello nazionale. Liste d’attesa troppo lunghe, carenza di medici e spesa sanitaria pro capite insufficiente e più bassa rispetto alla media europea, sono le criticità evidenziate dall’associazione dei consumatori che si appella ai cittadini per far valere il loro diritto e a segnalare ritardi e attese eccessive.
Una problematica, quella delle liste di attesa troppo lunghe, comune anche nelle Marche, spiega il presidente regionale di Federconsumatori Giancarlo Collina: «Alcune tipologie di prestazioni che dovrebbero essere erogate a breve – sostiene – molte volte non trovano posto nella sanità pubblica e devono rivolgersi alle strutture convenzionate. Quello che noi chiediamo è che sia il sistema sanitario pubblico a rispondere alle esigenze dei cittadini».
Secondo Federconsumatori Marche, in questo quadro la sanità privata conquista spazi a discapito delle fasce più deboli della popolazione, come anziani, famiglie monoreddito. «Chiediamo al Governo e alla Regione che si adoperino per fare in modo che il sistema sanitario pubblico garantisca tutti: paghiamo le tasse per queto – dice – e vogliamo pagarle per questo. In una fase di crisi per i rincari e l’inflazione, tante persone non possono curarsi perché non trovano posto nel sistema sanitario pubblico. In Italia 4milioni di persone rinunciano alle cure, mentre la spesa per la sanità privata lievita e vale 38miliardi, questo significa che nel nostro Paese ogni italiano spende mediamente 800 euro l’anno per prestazioni e cure presso strutture private, per chi se lo può permettere».
Collina evidenzia che nelle Marche si rilevano «pensioni più basse rispetto alla media italiana e difficoltà occupazionali» che sottraggono risorse alle persone per le cure. Nella regione, inoltre, nonostante la riforma del servizio sanitario con l’eliminazione dell’Asur e la realizzazione di Ast provinciali, «ancora troppe persone sono costrette a spostarsi dalla loro provincia per esami diagnostici».
Problemi, quelli che affliggono la sanità, che non nascono ora, osserva, ma «10-15 anni fa, con i tagli operati a livello nazionale». A mettere in crisi il sistema è anche la carenza di medici e infermieri, oltre al ricorso al privato un tema sul quale Federconsumatori invita a fare attenzione, spiegando che «quando tutto sarà privato, saremo privati di tutto».
«Dai monitoraggi effettuati dalle Ast non sappiamo quante urgenze e quante prestazioni vengono effettuate – dice – Dati che sarebbe utile conoscere, per questo abbiamo già scritto ai direttori di alcune Ast come Ancona e Pesaro, e scriveremo anche agli altri per avere un monitoraggio più dettagliato». L’associazione dei consumatori fa sapere che aderirà alla manifestazione del 15 luglio ad Ancona in piazza Cavour (ore 9) promossa unitariamente dai sindacati Cgil, Cisl e Uil.