ANCONA – Hanno suonato per oltre un minuto le sirene delle navi al porto di Ancona in memoria di Luca Rizzeri, l’agente marittimo di 33 anni rimasto ucciso esattamente un anno fa (10 giugno 2019) da una cima spezzata che lo ha travolto mentre era sulla banchina 23 dello scalo merci dorico.
Il giovane marittimo, dipendente della Archibugi, era stato colpito al collo dalla cima rotta per usura durante l’attracco di una nave portacontainer. Un colpo fatale che non gli ha lasciato scampo. E il porto di Ancona, che non lo ha mai dimenticato, gli ha voluto tributare questo abbraccio, in memoria alla sua giovane vita spezzata sul lavoro e alla famiglia: Rizzeri infatti era sposato e padre di due figli.
Alle 10 di questa mattina l’eco delle sirene delle navi ha risuonato per tutto il porto. L’associazione Stella Maris, gli amici e i colleghi e tutta la comunità portuale hanno partecipato al momento commemorativo deponendo fiori su quella banchina dove il giovane lavoratore ha trovato la morte.
Un tragico infortunio sul lavoro per il quale si erano subito mobilitati i sindacati che avevano chiesto l’istituzione di un osservatorio permanente sulla sicurezza coordinato dall’Autorità di Sistema Portuale e con la partecipazione di tutto il cluster marittimo. L’ultimo incontro si era tenuto prima di Natale, ma poi per colpa dell’epidemia di coronavirus la questione è rimasta in stanby, ma i sindacati assicurano che stanno lavorando alla proposta.
«Stiamo portando avanti la questione – dichiara Valeria Talevi, segretaria regionale della Filt Cgil -, vogliamo che l’osservatorio vada avanti e si strutturi all’interno della realtà portuale di Ancona. Occorre creare una cultura della sicurezza sia fra le imprese che i lavoratori, attraverso una formazione specifica sull’importanza dell’uso dei dispositivi di sicurezza, ma serve anche l’istituzione di una Rls (ndr rappresentante salute e sicurezza) di sito all’interno del porto con risorse messe a disposizione dalle aziende».
I sindacati avevano contribuito con una donazione alla raccolta fondi a sostegno della famiglia di Rizzeri, una raccolta che era stata promossa dall’Associazione Stella Maris di Ancona, di cui fa parte Don Dino Cecconi, cappellano del porto di Ancona. Un gesto di solidarietà al quale avevano partecipato anche i lavoratori del porto.
Luca Rizzeri, originario di Pavia, abitava al quartiere Grazie ad Ancona con la moglie e i due figli oggi di 3 e 10 anni. Era legatissimo alla famiglia e si era trasferito nel capoluogo per amore della moglie. Dai primi accertamenti della perizia disposta dalla Procura della Repubblica di Ancona è emerso che la cima si sarebbe rotta perché rovinata del tempo, non più adatta quindi per l’ormeggio.