ANCONA – «Siamo nella quarta ondata, ormai sta cominciando. Non sappiamo quando raggiungerà l’apice, ma probabilmente potrebbe avvenire dopo Natale, a gennaio». Così l’infettivologo Andrea Giacometti sulla recrudescenza del virus che sta interessando le Marche, come le altre regioni italiane.
Il primario della Clinica di Malattie Infettive di Torrette afferma: «Stiamo cercando di contrastarla con le terze dosi di vaccino, ma comunque aumenterà. Lo vediamo già adesso nel nostro reparto, più impegnato. Speriamo che si riveli una “ondatina” e di riuscire a contenerla completamente con la palazzina di Malattie Infettive».
Ormai da qualche giorno i 20 posti letto Covid nella palazzina di Malattie Infettive «non bastano più», perché Clinica e Divisione sono piene, ed è stato necessario sforare nell’ala non Covid spiega Giacometti, puntualizzando che «è stata presa una stanza doppia» nell’area non Covid.
Un incremento che spaventa per il timore di tornare agli stravolgimenti nell’assetto dei reparti, che riportano indietro nel tempo all’inverno scorso: «Ci stiamo attrezzando in maniera graduale e progressiva» spiega il primario, e nell’ipotesi in cui i ricoveri dovessero crescere ulteriormente, «dovremo liberare altre stanze nell’ala non Covid al primo e secondo piano».
Una riorganizzazione che tuttavia si porterebbe dietro una serie di problemi per quanto concerne il ricollocamento dei pazienti non Covid degenti in questi reparti: si tratta infatti di pazienti delicati, con infezioni da batteri resistenti agli antibiotici, persone con Aids, tubercolosi e fibrosi cistica.
Nelle altre ondate, i pazienti non Covid affetti da queste malattie infettive erano rimasti alla Palazzina di Malattie Infettive, osserva Giacometti, spiega, sottolineando che questo era stato reso possibile dal fatto che «ci avevano aiutato altri reparti dell’ospedale che erano stati trasformati in aree covid, per cui loro prendevano le persone affette dal virus, e noi oltre ai positivi al Covid, siamo riusciti a tenere anche gli altri degenti».
Quest’anno, però, se non dovessero bastare i posti letto, «credo che prima di sconvolgere completamente un’altra volta l’attività assistenziale dell’ospedale di Torrette, bisognerebbe che altri ospedali periferici, come Jesi, Senigallia, Civitanova e Macerata, ci dessero aiuto, attivando qualche posto letto Covid».