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Maltrattamenti alla convivente, rintracciato e arrestato dalla Squadra Mobile di Ancona

Deve scontare una condanna definitiva di anni 4 e mesi 6 di carcere per violenza sessuale aggravata, maltrattamenti in famiglia e lesioni personali

Carlo Pinto, capo della Squadra Mobile di Ancona

ANCONA – Un 36enne è stato arrestato dalla Polizia di Stato. L’uomo, un italiano pregiudicato, è stato rintracciato ed arrestato ieri mattina (7 febbraio) dalla Squadra Mobile di Ancona, guidata da Carlo Pinto, per scontare una condanna definitiva di anni 4 e mesi 6 di carcere. La pena comminata è da ricondurre ad un Ordine di Esecuzione per la Carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona, a seguito di una sentenza del Tribunale di Ancona emessa nel dicembre del 2022, riformata da una sentenza della Corte d’Appello di Ancona e confermata dalla Corte di Cassazione in ordine ai reati di violenza sessuale aggravata, maltrattamenti in famiglia e lesioni personali, commessi ad Ancona dal luglio 2020 al febbraio 2021.

Pieralisi Jesi Jaecoo
Pieralisi Jesi Jaecoo

L’arrestato, infatti, in quel periodo, si è reso protagonista, ad Ancona di plurimi episodi di maltrattamenti verso la propria convivente sottoponendola a continue sofferenze fisiche e morali e ad un regime di vita intollerabile. In particolare la ingiuriava frequentemente e ripetutamente, le impediva di frequentare gli amici e le controllava il cellulare per sapere con chi mantenesse i contatti e, in più occasioni, la picchiava con schiaffi, calci e spinte al volto cagionandole ferite al volto. In una circostanza, dopo averla colpita con più schiaffi, la bloccava sul divano afferrandola per i polsi e quindi costringendola a subire un rapporto sessuale.

Di seguito ai fatti sopra narrati il G.I.P. presso il Tribunale di Ancona emetteva nei confronti dell’uomo una ordinanza di applicazione della misura cautelare dell’allontanamento dalla casa famigliare, con divieto di avvicinamento (ad una distanza di almeno 250 metri) alla vittima, ai luoghi frequentati dalla stessa ed in particolare al luogo di lavoro in Ancona, all’abitazione dei genitori della medesima in Ancona e ad ogni altro luogo da lei frequentato, aggravata dal divieto di comunicare con la stessa, direttamente o indirettamente, attraverso qualsiasi mezzo (telefono, fax, internet, mail, etc). 

Tuttavia, la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare è stata aggravata dalla carcerazione inflitta. Nella mattinata di ieri 7 febbraio, quindi, gli investigatori dorici della Squadra Mobile hanno rintracciato e catturato il giovane dopodichè, espletate le formalità di rito, lo hanno condotto presso la Casa Circondariale di Ancona-Montacuto per l’espiazione della pena residua.

ViBici Jesi

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