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Il Mediterraneo ‘bolle’, Falco dell’Univpm: «In autunno rischio Medicane»

Il 31 luglio l’anomalia di temperatura superficiale dell’Adriatico variava tra 2 e 4 gradi, mentre l’anomalia mensile è prossima ai 4 gradi. Ne parliamo con l'oceanografo Falco

Mareggiata (Foto di Gianluca da Pixabay)

Il mare Adriatico si scalda e tocca temperature record. «Il 31 luglio l’anomalia di temperatura superficiale dell’Adriatico variava tra 2 e 4 gradi, mentre l’anomalia mensile è prossima ai 4 gradi». A fare il punto sul surriscaldamento del mare che coinvolge l’intero bacino del Mediterraneo è Pierpaolo Falco, ricercatore e professore associato in oceanografia e fisica dell’atmosfera presso il Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente dell’Università Politecnica delle Marche.

Il 20 luglio la meda al largo di Senigallia, del Cnr Irbim aveva rilevato come temperatura del mare i 30 gradi, un valore record mai raggiunto finora. «Il Mediterraneo – spiega il professor Falco – sta ‘bollendo’ e questo produce sia un impatto immediato sull’ecosistema marino, sia un impatto più a lungo termine. Inoltre, tutto questo calore che si sta accumulando, tra settembre e la fine dell’anno, con l’arrivo delle perturbazioni, potrebbe dare origine ai cosiddetti ‘Medicane’».

Si tratta di cicloni che proprio come quelli tropicali, traggono energia dal mare e con le prime incursioni di aria fredda possono causare eventi estremi. A preoccupare, spiega l’oceanografo, non è tanto il fatto che quella del 2024 passerà alla storia come una estate particolarmente calda, quanto «il consolidarsi di un andamento: negli ultimi anni abbiamo avuto estati ‘super’ calde e questo è un segnale molto chiaro di un cambiamento climatico in atto».

Il professor Falco precisa «non vogliamo fare terrorismo climatico, ma è indubbio che nell’ultimo ventennio si è raggiunto il record di temperature massime, basta guardare i dati». Oltre ai dati a ‘parlar’ chiaro sulla tendenza in atto è anche l’impatto di questo calore: basta guardare alla siccità che sta interessando regioni come la Sicilia e la Sardegna, o la crisi idrica che non risparmia neanche le Marche, poi ci sono gli incendi come quello che sta interessando la California.

«Sono tutte facce della stessa medaglia, il cambiamento climatico – dice Pierpaolo Falco -. Guardando alla temperatura del mare se una volta il picco veniva raggiunto ad agosto, adesso viene raggiunto anche a luglio. C’e’ stata una diminuzionea ora il valore sta risalendo velocemente, per cui potremmo avere un secondo picco massimo ad agosto».

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