ANCONA – «Un’niziativa che aiuta concretamente persone in carne ed ossa». La sindaca di Ancona Valeria Mancinelli descrive così la mensa per i poveri allestita davanti alla sede dell’ex Benincasa, nella tensostruttura messa a disposizione dalla Protezione civile comunale dorica. Con la pandemia che spinge in alto il numero delle persone in condizione di povertà, la nuova struttura consentirà di preparare più di 200 pasti al giorno, 54 dei quali sarà consumabile sul posto, nella struttura riscaldata e nel pieno rispetto delle misure imposte per limitare la diffusione del coronavirus.
Una bella iniziativa «che è stata possibile e difficile realizzare in questo momento» ha detto Mancinelli, sottolineando che è stata messa in piedi grazie alla collaborazione fra l’amministrazione comunale di Ancona, la Protezione civile, le suore della Mensa di Padre Guido, la Caritas Diocesana e tanti volontari, fra i quali Il Servizio di Strada Onlus. «Si è riuscito a lavorare insieme il che è già una notizia – ha dichiarato la sindaca – , ma la notizia ancora più importante è che questo lavorare insieme ha prodotto, qui, adesso, un risultato concreto e positivo perché cambia concretamente un pezzo di vita a persone in carne ed ossa».
Una struttura realizzata in tempi rapidi (15 giorni), ha precisato l’assessore alla Protezione civile di Ancona, Stefano Foresi: la tensostruttura conta 96 metri quadrati, riscaldamento ad infrarossi e tre telecamere di sorveglianza che sorvegliano dall’alto tutta la zona. A sottolineare il lavoro di squadra è stato anche l’Arcivescovo di Ancona, Monsignor Angelo Spina, che ha parlato di «alleanza»: «È bello vedere quando le forze si mettono insieme e si pone al centro la persona umana».
A gestire la struttura ci sono la Caritas, con il supporto delle Suore Missionarie di Padre Guido della Mensa del Povero e l’Associazione Santissima Annunziata che gestisce la Mensa Ferretti. La mensa sarà in servizio sia a pranzo che a cena, «grazie al contributo delle due mense cittadine – spiega Simone Breccia direttore della Caritas Diocesana di Ancona – Osimo – che porteranno i cibi preparati dalla mensa di Padre Guido e dalla mensa Ferretti» nella tensostruttura al coperto. Le due mense caritatevoli continueranno in ogni caso anche a svolgere il consueto servizio presso le loro strutture.
I numeri della povertà «sono importanti» prosegue Breccia, «sono cresciuti anche dall’inizio della pandemia: a pranzo si presentano più di 120-130 persone al giorno e a cena nel centro Ferretti arrivano quasi 100 persone ogni sera; da qui l’idea di mettersi insieme e di fare questo progetto, senza annullare nessuna identità, ma anzi valorizzandole». La struttura resterà attiva almeno fino a metà aprile, spingendosi forse fino all’inizio dell’estate.
«In questi mesi di sofferenza abbiamo visto i poveri stare all’aperto – spiega Suor Pia della Mensa di Padre Guido – ora qualcuno avrà la gioia e la soddisfazione di poter mangiare un pasto al coperto». L’iniziativa è stata realizzata con il supporto economico della Fondazione Cariverona che ha messo a disposizione un finanziamento complessivo di 350mila euro. Un primo importante tassello di un più ampio quadro di interventi a sostegno delle nuove povertà che prevede fra le altre azioni il potenziamento degli Empori Solidali, l’implementazione delle residenze protette, l’ampliamento delle risorse alloggiative per situazioni di emergenza, un progetto di alfabetizzazione informatica e lo screening gratuito per le persone in condizione di fragilità.
«Il programma è piuttosto articolato – spiega la sindaca Mancinelli – le iniziative saranno tante, anche la rimessa a posto del “Tetto per tutti”, iniziativa pubblica di una amministrazione comunale in tutta la regione, per i senza fissa dimora. Il progetto prevede ulteriori iniziative per il quartiere, vorremmo che questo polo riqualificato, in maniera strutturata, fosse un’area messa al servizio del quartiere». Ma intanto il primo step si è compiuto con l’allestimento della mensa al coperto di cui c’era urgenza vista la stagione invernale, come ha evidenziato la sindaca di Ancona.
L’assessore alla Sanità e Servizi Sociali Emma Capogrossi ha spiegato che c’è «un incremento impressionante di persone e nuclei familiari che non si erano mai rivolti ai servizi». Poi ha evidenziato il welfare di comunità realizzato dall’amministrazione che è riuscita a mettere in piedi una rete «tra organizzazioni e istituzioni che a vario titolo si interessano e si occupano delle persone più bisognose». «La rete povertà che abbiamo costruito – conclude – agisce e lavora da molti anni insieme, in condivisione, sia con la programmazione sia con la co-realizzazione».