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«Una gioventù andò al fronte e là vi rimase», messaggio choc del direttore dell’Usr Marche

Scoppia la polemica sul contenuto della lettera inviata dal dirigente dell'Ufficio Scolastico Regionale, Ugo Filisetti, agli studenti marchigiani per commemorare il 4 novembre

Ugo Filisetti

ANCONA – «In questo giorno il nostro reverente pensiero va a tutti i figli d’Italia che dettero la loro vita per la Patria, una gioventù che andò al fronte e là vi rimase. Una gioventù lontana dai prudenti, dai pavidi, coloro che scendono in strada a cose fatte per dire: “Io c’ero”». È polemica sul messaggio del direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale Marco Ugo Filisetti, rivolto agli studenti marchigiani in occasione della ricorrenza della Giornata delle Forze Armate che si celebra il 4 novembre. Citando le parole di Giovanni Gentile, filoso, pedagogista, ministro dell’Istruzione ed esponente di spicco del Fascismo Italiano, il direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale è finito sotto i riflettori nazionali, suscitando una serie di prese di posizione da parte del mondo politico e sindacale.

«Giovani – scrive Filisetti – che vollero essere altro non con le declamazioni, ma con le opere, con l’esempio consapevoli che “Un uomo è vero uomo se è martire delle sue idee. Non solo le confessa e le professa, ma le attesta, le prova e le realizza”. Combatterono per dare un senso alla vita, alla vita di tutti, comunque essi la pensino”. Per questo quello che siamo e saremo lo dobbiamo anche a Loro e per questo ricordando i loro nomi sentiamo rispondere, come nelle trincee della Grande Guerra all’appello serale del comandante: PRESENTE!”».

Mario Morgoni
Mario Morgoni (foto di repertorio)

Parole che hanno suscitato un vespaio. Nel mondo politico dura è la presa di posizione del parlamentare marchigiano Mario Morgoni che annuncia di voler presentare una interrogazione parlamentare al ministro per l’Istruzione, mentre al direttore Scolastico suggerisce di «dimettersi, non è all’altezza, se non lo fa va rimosso dall’incarico». Grave secondo il deputato del Pd il fatto che abbia utilizzato una «comunicazione totalmente scorretta e fascistoide» nonostante «svolga una funzione pubblica» facendo valere quella che «appare una sua inclinazione personale». Insomma un messaggio che non avrebbe dovuto mai rivolgere agli studenti marchigiani e che è apparso come una chiamata alle armi: «Dovrebbe ripassare la storia – prosegue – Morgoni – , mi spiace dirlo ad un direttore scolastico, ma zoppica parecchio, perché la storia della prima Guerra Mondiale non è stata una storia di gloriose conquiste, è stata la storia di 600mila morti. Dovrebbe fare un ripasso».

Maurizio Mangialardi
Maurizio Mangialardi (immagine di repertorio)

A stigmatizzare il messaggio è anche il capogruppo del Pd Maurizio Mangialardi:  «I giovani non abbiano bisogno dei vetusti feticci dell’eroismo bellico richiamanti epoche che non vogliamo più rivivere – spiega – , ma piuttosto di valori autentici come la pace, la democrazia, la solidarietà, la partecipazione, colonne su cui edificare una società più equa e libera e un futuro di cooperazione tra i popoli». Secondo il Garante dei diritti Andrea Nobili, Filisetti dovrebbe leggere «Un anno sull’altipiano di Emilio Lussu, per non dimenticare l’idiozia e la brutalità della guerra. A questi ragazzi va il nostro ricordo e la nostra gratitudine».

Daniela Barbaresi (immagine di repertorio)

La segretaria generale Cgil Marche Daniela Barbaresi definisce il messaggio una «antistorica retorica della guerra». intriso di «pericoloso nazionalismo». Un messaggio che «dovrebbe indignare tutti e tutte. Non solo perché proviene da un dirigente dello Stato, ma perché il compito della scuola dovrebbe essere innanzitutto quello di trasmettere la cultura della pace, della fratellanza tra i popoli e tutti i valori della Costituzione».

Da sinistra Gianluca Busilacchi e Massimo Montesi

Il coordinatore regionale di Articolo Uno, Massimo Montesi battezza l’accaduto come un fatto «di una gravità inaudita. Le parole, in perfetto stile fascista e avanguardista – spiega – vorrebbero incitare i giovani ed anche i giovanissimi ad esaltare la guerra come esempio di impegno e di coraggio, invece, di farli riflettere su come valori quali la pace, la fratellanza, la cooperazione tra i popoli siano alla base di ogni azione educativa e culturale».

Montesi ricorda al direttore scolastico «che la stragrande maggioranza dei giovani che parteciparono a quella guerra, di cui in gran parte non capivano il senso, non lo fecero per scelta ma perché costretti da decisioni che non coinvolsero la popolazione su cui ricadde un peso tragico. Gli facciamo anche presente che esaltare la guerra non corrisponde né al sentire comune dei giovani di oggi né al dettato della Costituzione.
Stupisce che un dirigente scolastico si permetta di utilizzare il suo ruolo, tra l’altro prettamente amministrativo, per diffondere la sua personale ideologia reazionaria. Ci auguriamo che da parte dell’amministrazione scolastica centrale ci sia un intervento volto a condannare un simile comportamento. Uniamo poi alla preoccupazione per la nostra scuola anche quella per la nostra società marchigiana visto che esponenti importanti della gerarchia ecclesiastica intervengano in modo pesante sulle leggi italiane frutto di un impegno e di battaglie civili che donne e uomini italiani hanno con fatica realizzato. La nostra regione, terra di democrazia e di cultura antifascista, non può essere rappresentata da persone che evidentemente mancano di cultura politica e ideale democratico».

Duro anche Gianluca Busilacchi, ex consigliere regionale di Articolo Uno: «Stiamo vivendo un pericoloso oscurantismo reazionario che sembra riportarci indietro di 100 anni. Abbiamo bisogno di educare i nostri giovani al rispetto di valori positivi, di pace, di solidarietà, di eguaglianza, di rispetto degli altri». Riferendosi anche all’omelia del vicario della Diocesi di Macerata, Andrea Leonesi, aggiunge «In questi giorni sono sgomento nel leggere che nella mia bella regione ci sono sacerdoti che in sostanza sdoganano la pedofilia, e dirigenti scolastici che esaltano la guerra. Con questa classe dirigente qui non andremo lontano. Ragazzi non seguite il cattivo esempio dei cattivi maestri».

Il messaggio del direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale Marco Ugo Filisetti