ANCONA – I migranti in arrivo ad Ancona a bordo delle due navi umanitarie, Ocean Viking questa sera con 37 naufraghi di cui 12 minori, e Geo Barents nella mattina di giovedì con 73 migranti di cui 16 minori, dopo essere passati nel punto di prima accoglienza allestito al porto di Ancona nella banchina 22 per l’identificazione, gli accertamenti sanitari e i generi di conforto «poi saliranno sui pullman» a cura del Ministero degli Interni e della Prefettura di Ancona, «per essere portati nei centri di accoglienza decisi dal Ministero degli Interni spiega la sindaca di Ancona, Valeria Mancinelli in un video messaggio diffuso sulla sua pagina Facebook con il quale, precisa, «voglio darvi le informazioni essenziali e corrette sulla vicenda e su quello che avverrà nella nostra città, per evitare, per quanto possibile, preoccupazioni ingiustificate ed il chiacchiericcio strumentale».
Mancinelli dopo le polemiche balzate all’onore della cronaca nazionale, chiarisce che «non c’è coincidenza tra luogo di sbarco e quello di accoglienza» e a tal riguardo porta l’esempio dei migranti «sbarcati a Livorno qualche settimana fa» che «il Ministero ha destinato proprio a centri di accoglienza in provincia di Ancona». Con l’occasione la sindaca puntualizza che «nella città di Ancona attualmente e ormai da tempo, sono ospitati nei diversi centri di accoglienza, circa 400 persone, questo prima dell’arrivo delle navi» di cui «circa 67 minori».
«Nel pomeriggio di oggi il Ministero comunicherà alla Prefettura quali sono i centri di accoglienza a cui sono destinati i migranti che sbarcheranno ad Ancona, questo per gli adulti», mentre per quanto concerne «i minori non accompagnati» ovvero quelli «che hanno affrontato questa tragedia da soli, senza genitori o adulti di riferimento, i quali sono 28, la Prefettura ha approntato un centro di prima accoglienza temporaneo in provincia di Ancona, e poi nelle prossime settimane e nei prossimi mesi saranno, redistribuiti nelle diverse comunità per minori convenzionate con i servizi di accoglienza e appositamente dedicate».
Valeria Mancinelli evidenzia che «l’aspetto più delicato di questa drammatica vicenda, perché è evidente che sono proprio queste le persone con maggiori fragilità» (i minori non accompagnati, ndr) e che «per la tutela e il sostegno dei minori c’è uno specifico ruolo del servizio sociale dei comuni, in questo caso del Comune di Ancona, che con i propri operatori sarà presente al porto al momento dello sbarco, in particolare per la presa in carico» dei minori, ma, puntualizza, «non solo per quello, anche per le eventuali altre situazioni che dovessero presentarsi».
«Vicende come queste – osserva – suscitano apprensione, ansia e anche partecipazione emotiva: se pensiamo a ragazzini di 14-16 anni che affrontano queste vicende drammatiche da soli, sono evidentemente elementi che coinvolgono anche sul piano emotivo. Quello che dobbiamo fare in primo luogo è garantire i servizi essenziali e questo lo si sta facendo e diverse istituzioni lo stanno facendo».
«Questa singola vicenda al porto di Ancona non presenta particolari specifiche criticità, semmai – spiega – è l’intero sistema di accoglienza che presenta criticità che vanno affrontate: le presentava anche prima, anche con i precedenti governi e continua a presentarle anche con questo governo. Il tema è serio e complicato – conclude – e va affrontato nelle sedi istituzionali, evitando però di usarlo da parte di tutti per propaganda politica a buon mercato. Noi a questa non ci presteremo, mentre daremo tutto il nostro contributo perché le cose funzionino al meglio».
Mancinelli con l’occasione rende anche noto che i 110 migranti in arrivo a bordo della Ocean Viking (37 di cui 12 minori) e della Geo Barents (73 di cui 16 minori) dopo essere passate nel punto di prima accoglienza allestito nella banchina 22 “per la visita medica, i generi di conforto e l’identificazione, poi saliranno sui pullman, sempre a cura del Ministero degli Interni e della Prefettura per essere portati nei centri di accoglienza decisi dal Ministero degli Interni” e ancora precisa che “non c’è coincidenza tra luogo di sbarco e quello di accoglienza: ad esempio alcuni di quelli sbarcati a Livorno qualche settimana fa il Ministero li ha destinati proprio a centri di accoglienza in provincia di Ancona e nella città di Ancona – precisa – attualmente e ormai da tempo, sono ospitati nei diversi centri di accoglienza, circa 400 persone, questo primo dell’arrivo delle navi” di cui “circa 67 minori”.