ANCONA – L’emergenza migranti «va trattata nelle sedi istituzionali competenti, quindi Governo nazionale ed Europa per cercare di comprendere quella che possa essere una soluzione sostenibile e che non penalizzi l’Italia rispetto agli altri Paesi». Lo ha dichiarato il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli parlando della possibilità di nuovi sbarchi di migranti al porto di Ancona, dopo i 110 naufraghi arrivati la scorsa settimana a bordo delle navi umanitarie Ocean Viking e Geo Barents.
A margine della seduta del Consiglio regionale il governatore ha precisando che si tratta di «una vicenda che istituzionalmente tocca soprattutto la Prefettura e le Autorità territoriali» e che la Regione Marche «dà un supporto con la nostra Protezione civile». Secondo Acquaroli «bisogna organizzare i territori per non lasciare sole quelle realtà che da tanti anni subiscono e sono oggetto del maggior arrivo degli sbarchi».
In tal senso ha ricordato che «il Governo sta già lavorando su questa nuova ipotesi, o meglio, su questa evoluzione della situazione che deve essere una soluzione che sicuramente deve riguardare tutti i Paesi Europei, che ognuno possa fare la sua parte e garantire il suo contributo».
Intanto al porto di Ancona sono stati smantellati i moduli allestiti alla banchina 22, per l’identificazione, il censimento, gli accertamenti sanitari e l’attesa prima della partenza verso i Cas dei migranti.
«Li abbiamo smobilitati – ha detto l’assessore regionale alla Protezione civile, Stefano Aguzzi -; in un primo momento pensavamo di lasciarli per un periodo, pensando a una eventuale ipotesi di nuovi arrivi», poi «non avendo notizie di nuovi arrivi e nessun sentore in questo senso» sono stati «riportati in magazzino, anche perché lasciarli fuori alle intemperie, ovviamente si possono rovinare. Se dovessero eventualmente avvenire nuovi arrivi dovremmo risistemare un po’ tutta la struttura, ma attualmente non abbiamo notizie di questo».
Secondo l’assessore «l’organizzazione da parte della Protezione civile è stata ottima ed è stata ottima anche l’organizzazione portata avanti dalla Prefettura di Ancona che ci ha allertati per tempo» insieme alle associazioni e alle organizzazioni. «Tutto è andato nel modo migliore – ha aggiungo -: al di là del giudizio che uno può dare su questa iniziativa, noi come Protezione civile abbiamo fatto come sempre, grazie ai nostri volontari e alla nostra organizzazione, il nostro dovere».