Senigallia

Misa e Nevola, Mangialardi presenta una mozione per la messa in sicurezza: «Dal bilancio nessuna risposta»

Per Mangialardi il bilancio 2023-2025 approvato all'alba di ieri dal Consiglio regionale «non dà alcuna risposta rispetto al problema»

Maurizio Mangialardi, capogruppo Pd

ANCONA – «Basta con gli impegni generici, occorrono interventi urgenti sui bacini idrografici». A chiederlo è il capogruppo del Pd Maurizio Mangialardi annunciando una mozione per la messa in sicurezza del Misa e del Nevola che secondo il dem nel bilancio regionale non hanno avuto «nessuna risposta».

Per Mangialardi il bilancio 2023-2025 approvato all’alba di ieri dal Consiglio regionale «non dà alcuna risposta rispetto alla prioritaria necessità di mettere in sicurezza e mitigare il rischio idrogeologico dei bacini idrografici dei fiumi Misa e Nevola dopo la devastante alluvione dello scorso settembre. Il generico impegno assunto dall’Assemblea a seguito delle richieste avanzate ai consiglieri regionali dal Comitato 15 Settembre non può essere considerato soddisfacente, visto che non colma né con progetti specifici né con risorse apposite il vuoto lasciato in bilancio dalla giunta Acquaroli. Per tale motivo abbiamo deciso di depositare una mozione che impegni in maniera più vincolante il governo regionale ad adoperarsi immediatamente per la realizzazione degli interventi richiesti dal Comitato 15 settembre, capaci di offrire quanto prima le necessarie garanzie alle popolazioni dei territori attraversati dalle aste dei due fiumi».

Per questo il dem, ha depositato una mozione sottoscritta da tutti i consiglieri del gruppo. «I recenti eventi alluvionali che hanno interessato il nostro territorio – aggiunge – non hanno causato solo lutti e devastazioni, ma hanno anche lasciato un territorio più fragile e insicuro. Occorre pertanto agire immediatamente per scongiurare nuovi possibili pericoli per la popolazione e per evitare che le aree colpite si avvino verso un irreversibile declino economico. Anzitutto, con questa mozione chiediamo che la giunta regionale si impegni a proseguire i lavori di somma urgenza per la sistemazione dei fiumi in prossimità degli abitati e la rimozione di arbusti e detriti su tutto l’alveo. Questo è assolutamente necessario considerato che, allo stato attuale, anche una precipitazione di proporzioni medie potrebbe determinare una piena dei fiumi e la loro successiva esondazione. In tal senso, va anche la nostra richiesta di un complessivo aggiornamento dell’Assetto di Progetto per tutto il bacino idrografico di Misa e Nevola».

In secondo luogo, secondo Mangialardi «serve delineare un sistema di allerta più efficiente. I cambiamenti climatici in corso hanno reso anacronistici gli attuali modelli ed è necessario investire in nuove tecnologie e sistemi capaci di fornire risposte rapide ed efficaci durante la fase di emergenza. Terzo punto: è necessario mettere in atto un reale processo di semplificazione amministrativa fornendo alla struttura commissariale il potere di superare gli impedimenti burocratici dovuti alle decine di enti che intervengono sulla rete idrografica primaria e secondaria. A tal proposito va costituito un Ufficio Speciale Misa e Nevola che, superata l’emergenza, dovrà avere carattere permanente».

La mozione presentata da Mangialardi prova a individuare soluzioni anche per quanto concerne il ripristino dei danni subiti. «Crediamo sia assolutamente indispensabile – sostiene – definire bene l’impiego delle risorse stanziate dal governo nazionale, stabilendo i tempi e i modi per la quota parte destinata ai risarcimenti di cittadini e imprese e pee quella destinata alle aree colpite. Infine, chiediamo al presidente Acquaroli di impegnarsi per ottenere interventi legislativi sull’esempio del Sisma Bonus che, oltre a finanziare il ripristino dei beni danneggiati, dovranno andare a finanziare nuovi dispositivi di sicurezza per gli edifici collocati in aree a rischio di esondazione».

«È mia intenzione – conclude – avviare quanto prima degli incontri con i Comuni delle zone alluvionate per confrontarci sui tempi e i modi di portare avanti e sostenere queste proposte, affinché la Regione Marche prenda finalmente in mano la situazione dopo aver latitato per mesi».