ANCONA – Dopo la morte del detenuto avvenuta in carcere a Montacuto il 5 gennaio, la Procura di Ancona ha aperto un fascicolo di indagine contro ignoti per istigazione al suicidio. Il 25enne si trovava in regime di isolamento e ad agosto avrebbe terminato di scontare la propria pena.
Il magistrato ha disposto il sequestro della salma e l’accertamento autoptico che sarà eseguito dal medico legale Raffaele Giorgetti. Inoltre, ha disposto, a seguito dell’esposto presentato dalla madre alle forze dell’ordine, l’acquisizione della documentazione sanitaria e giudiziaria del giovane, che era stato trasferito nel carcere di Montacuto da quello di Fermo.
Obiettivo della fase preliminare dell’inchiesta, quello di accertare se le condizioni del 25enne fossero compatibili con il regime di detenzione in carcere. Sulle criticità presenti nella struttura detentiva anconetana, dal sovraffollamento alla carenza di personale, erano intervenuti i sindacati di categoria di polizia penitenziaria Sappe e Fsa-Cnpp, i quali negli ultimi giorni avevano segnalato anche un’aggressione e un’azione di protesta, tornando a chiedere attenzione e un potenziamento degli organici.
All’interno del carcere, evidenzia Riccardo Casciato segretario regionale Fsa-Cnpp «c’è stato dolore per la morte del giovane, sia tra gli agenti di polizia penitenziaria che tra gli altri detenuti. Purtroppo da tempo chiediamo attenzione, ma restiamo inascoltati».