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Mosaico, al via longevità attiva per anziani nelle aree colpite dal sisma

Obiettivo agevolare la mobilità e ridurre l’isolamento sociale nelle piccole comunità locali delle aree interne del maceratese e fermano. Bora: «Un progetto che ci ha colpito molto, nel quale investiamo quasi 300mila euro di risorse regionali»

Da sinistra il rettore dell'Università Politecnica delle Marche Gian Luca Gregori, l'assessore alle attività produttive, ricerca e innovazione Manuela Bora e il presidente della Cooss Marche Amedeo Duranti

ANCONA – Monitorare la salute della popolazione anziana nei comuni del cratere e nelle aree interne soggette allo spopolamento, agevolando la mobilità e riducendo l’isolamento degli anziani. È il cuore del progetto Mosaico, Modelli prodotti e Servizi per rendere socialmente Attiva e Inclusiva la vita di persone “fragili” in Comunità diffuse sul territorio, illustrato questa mattina nella sede di Ancona della Cooss Marche. Presenti, l’assessore alle attività produttive, ricerca e innovazione Manuela Bora, il presidente di Cooss Marche Amedeo Duranti, il rettore dell’Università Politecnica delle Marche Gian Luca Gregori, Francesca Scocchera (Cooss Marche), oltre ai responsabili delle aziende partner del progetto, Andrea Vesprini (Vega), Claudio Gabellini (Namirial) e Moreno Belli (Itaca).

Un nome che rende già ragione della forte integrazione di cui è imperniata l’iniziativa che mette insieme Regione Marche e Università Politecnica delle Marche, con quattro importanti realtà del territorio: Cooss Marche (la Cooperativa Sociale per la cura, l’assistenza e la promozione dell’individuo, con sede operativa ad Ancona) Vega (azienda di Ponzano di Fermo, capofila del progetto, specializzata nella progettazione e produzione di sistemi elettronici innovativi per ascensori e piattaforme elevatrici) Namirial (azienda di Senigallia specializzata in piattaforme di telemedicina e soluzioni software) e Itaca (azienda con sede a Montegranaro che si occupa di sistemi di monitoraggio e controllo).

Il progetto, che partirà inizialmente in via sperimentale per la durata di 3 anni, si articolerà tra i comuni del maceratese e quelli del fermano, nelle aree interne colpite dal sisma del 2016 e in quelle soggette a spopolamento, territori nei quali la Regione intende garantire una assistenza sanitaria agli anziani tramite l’innovazione tecnologica. In pratica verrà selezionato un campione di 200-250 anziani tra coloro che manifesteranno l’intenzione di aderire al progetto che promuove l’inclusività “lavorando” sulla medicina di prevenzione e predizione.

I parametri sanitari degli anziani verranno valutati attraverso sensori indossabili e tecnologicamente all’avanguardia che consentiranno a questa fascia della popolazione di essere monitorata e assistita conservando un saldo legame con le proprie radici, un aspetto che riveste una importanza cruciale per le persone di questa età. Il tutto avverrà sotto l’egida di operatori sanitari qualificati e in stretta collaborazione con le Aree Vaste. I dati così ottenuti verranno convogliati su una piattaforma creata ad hoc. Insomma ricerca e innovazione vanno a sostegno delle persone fragili. I risultati della ricerca verranno sperimentati e validati presso le strutture residenziali dei territori colpiti dagli eventi sismici e potranno essere destinati al sistema socio-sanitario pubblico e privato.

Soddisfatta l’assessora alle attività produttive, ricerca e innovazione Manuela Bora che ha sottolineato l’impegno della Regione Marche nel sostegno alle fasce deboli della popolazione, che vivono nei territori più difficili, e le importanti ricadute occupazionali del progetto che vedrà l’inserimento di nuove figure professionali con competenze tecnico manageriali: «L’accordo è stato siglato fra 4 tra le imprese più importanti della nostra regione, il Ministero dello Sviluppo Economico e la Regione Marche che ha contribuito con una percentuale superiore alla media generalmente utilizzata pari al 3%». L’assessore ha infatti spiegato che all’iniziativa sono state destinate «quasi 300mila euro di risorse regionali» una percentuale del 4,5% circa perché, come ha tenuto a sottolineare «è un progetto che ci ha colpito molto. Un progetto particolarmente innovativo che investe oltre 6milioni di euro in ricerca e innovazione, per i servizi alla popolazione che non solo è molto fragile, come la popolazione anziana, ma in un territorio che è quello colpito dal sisma e che soffre di un grave spopolamento. Il Ministero dello Sviluppo Economico – prosegue – è intervenuto con oltre 2milioni di euro e si stima che questo progetto creerà almeno 20 nuovi posti di lavoro. Accanto alla cura degli anziani c’è anche lo sviluppo economico in uno dei settori in cui la Regione Marche crede talmente tanto, quello della longevità attiva, da averlo individuato come uno dei 4 settori di specializzazione intelligente».

Un progetto, che come sottolinea il presidente Cooss Marche, Amedeo Duranti, intende «dare risposte adeguate al futuro che ci aspetta».  «Una opportunità di innovazione per cogliere al meglio le fragilità e farle rimanere nel territorio – prosegue – monitorando la salute della popolazione anziana nelle zone più difficili senza allontanare queste persone dalla loro casa». «Cura e assistenza – conclude – significano mettere insieme tutte le sinergie».

Un aspetto sottolineato anche dal rettore dell’Università Politecnica delle Marche, Gian Luca Gregori. L’Ateneo dorico è presente nel progetto con 3 Dipartimenti, «uno che si occupa di innovazione tecnologica (Diism), uno di management (Dima) e un’altro di discipline mediche (Disclimo)» coordinati dal professor Michele Germani, spiega il rettore Gian Luca Gregori. Obiettivo, «sviluppare un software che consenta di effettuare il monitoraggio dei parametri e una verifica delle condizioni di salute», un ambito nel quale il rettore ha voluto evidenziare la necessità di una «forte integrazione a tutti i livelli».