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Natale al caldo con l’anticiclone Africano-Atlantico. Passerini: «Temperature da maggio. Segno del cambiamento climatico»

Sarà un Natale senza cappello, guanti e sciarpa, grazie all'Anticiclone, che manterrà le temperature più elevate e il tempo stabile

Luci di natale lungo corso II Giugno a Senigallia, festività natalizie 2023
Luci di natale lungo corso II Giugno a Senigallia, festività natalizie 2023

ANCONA – Sarà un Natale caldo, con temperature sopra le medie stagionali, segno del cambiamento climatico in atto. A tracciare il quadro è il meteorologo dell’Università Politecnica delle Marche, Giorgio Passerini, docente di Fisica dell’Ateneo. Niente cappello, guanti e sciarpa, dunque, grazie al clima mite, a meno che non si decida di andare in montagna.

«Sull’Europa – spiega – è presente un enorme anticiclone Africano misto Atlantico che nel nostro Paese porta caldo e temperature sopra le medie stagionali» con uno scostamento ancora più elevato in termini di medie climatiche in Francia e Germania. Diverso, invece, il quadro in tutta l’area dei mari del Nord dove «ci sono dei problemi per il vento fortissimo e per le nevicate», fenomeni che «dovrebbero restare confinati entro le Alpi».

Insomma, il Natale si prospetta come una chiara «espressione del cambiamento climatico, con temperature più alte delle medie climatiche anche di 8-10 gradi: valori tipici di mesi primaverili come, ad esempio, il mese di maggio» e non certo caratteristiche di mesi invernali come dicembre.

Il tempo, spiega il meteorologo, «dovrebbe restare stabile anche per Capodanno, grazie all’Anticiclone che richiama aria calda dall’Africa, mentre il Nord Europa sarà alle prese con la neve, a cauda della bassa pressione che ‘preleva’ aria gelida dal Polo Nord».

Il problema, di questo quadro di stabilità, è rappresentato da «valori di inquinamento molto elevati che stanno crescendo in tutta Italia, in quanto – spiega il professor Passerini – l’alta pressione e la stabilità atmosferica ‘schiacciano’ gli inquinanti verso il basso».