ANCONA – «Pensavamo che fosse una prenotazione seria e sicura, con vaccini in deposito e non subordinata alle dosi presenti». C’è rabbia nelle parole della signora Roberta che questa mattina dopo aver accompagnato la mamma 81enne all’impianto Paolinelli di Ancona, si è trovata davanti ad una amara sorpresa: «Oggi si eseguono solo le seconde dosi, per le prime non ci sono i vaccini».
«È quanto ci ha comunicato una dottoressa che si è degnata di uscire verso le 9,30 dopo che avevamo già atteso quasi un’ora fuori dall’impianto sportivo, al freddo e tutti ammassati». A far infuriare diversi familiari che erano in attesa convinti che i loro anziani genitori oggi, lunedì 15 marzo, avrebbero ricevuto finalmente la prima dose del vaccino, il fatto che «nessuno ci ha avvisato, hanno fatto aspettare invano gli anziani, la categoria più vulnerabile in questa pandemia e quella con il tasso di mortalità più alto».
Nella giornata di ieri la Regione ha sospeso un nuovo lotto del vaccino AstraZeneca dopo quello stoppato l’11 marzo scorso, in seguito a reazioni avverse avvenute in altre regioni. Le ripercussioni si sono subito fatte sentire, con disagi sia al punto vaccinale dell’impianto sportivo Paolinelli di Ancona, sia al Cras dove vengono vaccinate le Forze dell’Ordine e il personale dei Tribunali.
La signora Roberta aveva prenotato per la vaccinazione della mamma il 14 febbraio e questa mattina aveva l’appuntamento per la prima dose, ma dopo un’attesa di quasi un’ora le è stato comunicato, a lei e anche agli altri, che oggi il punto vaccinale di Ancona avrebbe eseguito le somministrazioni delle seconde dosi.
«Ci hanno detto che questa mattina non c’era proprio il vaccino – prosegue – ma avrebbero dovuto avvisarci», la signora Roberta fa notare che lei come anche altri familiari per accompagnare i genitori alla vaccinazione hanno dovuto prendere dei permessi al lavoro e lamenta il fatto che una categoria fragile come quella degli ultraottantenni sia dovuta restare in fila al freddo per diverso tempo, quando invece «avrebbero dovuto essere informati per evitare di esporli» ad un «possibile contagio, vista la presenza di altre persone» oltre che ad un malanno stagionale per il freddo.
«Bastava una mail per avvisarci – spiega – , serviva il buon senso di non far uscire questa categoria di casa. Possibile che a nessuno sia venuto in mente di contattarci, è una indecenza, dove sono andati a finire i vaccini?».
Stesso quadro al Cras di Ancona dove Polizia, Carabinieri, Polizia locale e Vigili del Fuoco sono stati mandati via per l’indisponibilità dei vaccini. «Eravamo in fila per fare il vaccino, ma quando hanno aperto ci hanno comunicato che oggi non ci avrebbero vaccinato», ci spiega un agente della Polizia Locale di Ancona. Le somministrazioni per le Forze dell’Ordine avevano preso avvio il 3 marzo, quella della Polizia Locale sabato 13 marzo, quando erano stati vaccinati i primi 16 agenti.
«Questo ulteriore accadimento – ci spiega uno degli agenti in coda questa mattina – non fa altro che incrementare qualche ulteriore perplessità legata alle vaccinazioni».
A sollevare la questione è anche Cgil che per voce del segretario generale Spi Cgil Ancona, Domenico Sarti, parla di «disorganizzazione e mancanza di comunicazione: la Regione provveda quanto prima a riprogrammare rapidamente le vaccinazioni sul territorio con maggior rispetto per gli anziani e i soggetti più deboli. È intollerabile aver fatto uscire di casa gli over 80 ponendoli a rischio contagi senza preoccuparsi di avvertirli in tempo della vaccinazione sospesa».
«Questi eventi lasciano intendere qual è l’attenzione della Regione verso gli anziani. L’auspicio – conclude – è che quanto accaduto oggi sia solo episodico e, comunque, è necessario incrementare i punti di vaccinazione nella provincia per evitare spostamenti eccessivi ma anche intensificare l’attività stessa dell’inoculazione, compresa quella domiciliare».
Critiche anche dal consigliere regionale del Pd Antonio Mastrovincenzo che che domanda: «Non si potevano andare a prendere subito lotti sostitutivi di vaccini nell’apposito deposito che dista pochissimi chilometri? E perché queste persone e i loro familiari non sono stati neanche oggi avvisati di questo grave disservizio?» Disagi c’erano già stati venerdì dopo il ritiro del primo lotto.