ANCONA – «Ciccioli non riesce proprio a scrollarsi di dosso il fascio littorio e vuole trasformare le Marche in un moderno ghetto antropologico dove le donne sono probabilmente un ghetto nel ghetto». Così la consigliera dem Manuela Bora dopo la bocciatura nell’Aula del Consiglio regionale dell’emendamento a firma Pd al piano triennale della cultura.
Il testo chiedeva alla Regione di arricchire il capitolo dedicato al “Sistema del Contemporaneo” con la promozione di progetti interculturali e multietnici per valorizzare la società marchigiana sempre più multiculturale e plurale. Ma in Aula il consigliere regionale Ciccioli, aveva posto l’accento sulla necessità di puntare sul brand Marche e non sulla multiculturalità, un tema sul quale si era espresso anche in precedenza con dichiarazioni legate al concetto di sostituzione etnica, che avevano sollevato numerose polemiche.
Secondo la dem Bora, ex assessore regionale alle Pari Opportunità, che era già entrata in polemica con il capogruppo di Fratelli d’Italia dopo le affermazioni di questo sul concetto di famiglia naturale dove il padre detta le regole e la madre accudisce, il nodo è che «propone l’isolamento», quale «”soluzione” ai problemi».
«Ciccioli mostra a mio avviso, con queste “soluzioni”, una debolezza e una paura insite che appaiono inspiegabili. Ma davvero il capogruppo di Fratelli d’Italia, che nella nostra Regione esprime anche il governatore, crede che fare tre festival aperti ad altre culture possa mettere in discussione la cultura marchigiana?».
Affermazioni, quelle di Ciccioli, che per la consigliera del Pd lasciano emergere «alcune contraddizioni tra lui e il suo presidente Acquaroli che invece ha sempre affermato di voler mettere da parte le ideologie, mentre Ciccioli continua con questa convinzione del tema della purezza della razza». Non solo con il governatore, la contraddizione per Bora è anche con la leader nazionale del partito.
«È questa la destra moderna? – attacca – Se Giorgia Meloni continua a guadagnare consensi è proprio perché la destra che lei cerca di rappresentare è una destra che ha preso le distanze da una destra fascista». Bora incalza: «Ha perso totalmente il contatto con la realtà della nostra regione, della nostra provincia e persino della sua città, Ancona, perché sono innumerevoli le iniziative fatte, e anche quelle programmate in futuro, che valorizzano le diversità culturali, capaci di incontro e di arricchimento reciproco».
La consigliera dem cita «progetti importanti come quello dell’associazione Arcopolis che sta costruendo l’integrazione nel quartiere Archi e non solo, coinvolgendo felicemente tantissime persone di varie etnie e Paesi diversi che fanno parte di questa unica comunità interculturale». Secondo Manuela Bora «le Marche sono già da anni una regione multietnica e lo sono nel concreto, nella vita quotidiana. Ciccioli vorrebbe riportarle indietro di 100 anni, ma non ci riuscirà perché quella storia non può più tornare».