ANCONA – Disabilità e anziani non autosufficienti, per le Marche oltre 8 milioni di euro di risorse statali. L’annuncio è dell’assessore alla Sanità e Servizi Sociali Filippo Saltamartini, il quale pone l’accento sugli interventi a sostegno delle condizioni di fragilità, dell’invecchiamento attivo e della genitorialità.
In soldoni, per le Marche ci sono 33mila euro per il biennio 2021-22 stanziati dal Ministero della Giustizia per i genitori in limitazione di libertà, sia detenuti che sottoposti a misure alternative, per attività di supporto psicologico, educative di accompagnamento all’autonomia sociale e lavorativa, con momenti di incontro genitori-figli per rinsaldare il rapporto. Altri 2.530.000 euro di risorse statali del ‘Fondo per l’inclusione delle persone con disabilità’ sono destinate ad iniziative rivolte alle persone con disturbo dello spettro autistico, mentre 5.550.000 euro saranno stanziate per gli anziani in condizione di non autosufficienza (2.550.000 euro) e di disabilità gravissima (3.000.000 euro).
«È stato approvato il programma annuale per l’invecchiamento attivo, condiviso dal Tavolo composto da Giunta, Inrca, associazioni di volontariato, sindacato, enti del terzo settore – spiega l’assessore Saltamartini -. Si è tenuto conto dei risultati di un’attività di ricerca realizzata dall’Inrca in attuazione di un accordo di collaborazione stipulato con la Regione».
Saltamartini spiega che sono «tre gli interventi prioritari: incentivare l’invecchiamento attivo delle persone anziane che svolgono attività di carergiver familiare; valorizzare il ‘Modello di Longevità attiva in ambito rurale’; progettare un sito web regionale dedicato alla tematica dell’invecchiamento attivo».
Per agli anziani non autosufficienti gli interventi attivati vedranno anche un assegno di cura di 200 euro mensili e un Servizio di Assistenza Domiciliare (Sad) gestito direttamente dall’Ats, quella che dal primo gennaio era l’ex Area Vasta, oppure affidato a terzi. Sul fronte delle disabilità gravissima «viene erogato un contributo una tantum, quantificato sulla base del fondo complessivo e delle istanze presentate – conclude -, con riduzione del contributo se il disabile è inserito nel percorso di istruzione/formazione o in un centro socio-educativo riabilitativo diurno oppure in un centro di riabilitazione».