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Covid 19, ad Ancona individuata la variante newyorkese: è la prima volta in Italia

La mutazione è stata scovata nel laboratorio della Virologia di Torrette diretto dal professor Menzo. La variante nei campioni molecolari di due persone del Pesarese

ANCONA – Nuova variante del covid-19 individuata nel laboratorio della Virologia degli Ospedali Riuniti di Ancona. Questa volta l’equipe del virologo Stefano Menzo, ha trovato nei campioni molecolari sottoposti a sorveglianza epidemiologica, la variante del virus cosiddetta newyorkese, individuata per la prima volta in Italia proprio a Torrette.

I virologi l’hanno scovata ieri nei campioni prelevati qualche giorno fa su due persone residenti nella provincia di Pesaro Urbino, che però apparentemente non sarebbero collegate l’una con l’altra. La mutazione è stata individuata dal personale del laboratorio tramite sequenziamento nucleotidico della proteina Spike, quella implicata dell’ingresso del virus nell’organismo, e, confrontata con i database internazionali, hanno scoperto che si tratta proprio di una variante identificata a New York nel novembre scorso, da dove poi si è diffusa gradualmente arrivando fino in Italia.

Il direttore della Virologia degli Ospedali Riuniti di Ancona, Stefano Menzo

Oggi la variante Newyorkese rappresenta «in base alle ultime evidenze il 12% dei contagi», della città degli Stati Uniti, afferma il professor Menzo. Questa variante si caratterizza per una mutazione E484K. che insiste sul sito di legame con il recettore insieme ad altre 5 mutazioni aminoacidiche presenti sulla stessa proteina.

In base a quanto riferisce il virologo Menzo, primario del Laboratorio di Torrette dove è stata individuata, al momento non ci sono evidenze scientifiche sull’eventuale capacità della variante di eludere la risposta neutralizzante innescata dai vaccini attualmente in circolazione.

«Come Azienda Ospedaliera universitaria delle Marche continuiamo a combattere la pandemia con tutte le nostre armi che vanno dall’assistenza per i pazienti ricoverati alla diagnostica, dalle vaccinazioni alla ricerca – afferma Michele Caporossi, direttore generale degli Ospedali Riuniti di Ancona – . Per quest’ultima sono da ricordare le tante pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali e i successi dei nostri laboratori, tra cui la virologia. Lo stesso Laboratorio magistralmente diretto dal Prof. Stefano Menzo, isolò tra i primissimi, il virus subito dopo l’inizio della pandemia, attraverso l’opera encomiabile di giovani ricercatrici. Sconfiggeremo il virus anche grazie a tutti i nostri operatori che continuano a mettere anima e corpo nel loro lavoro senza risparmio di energie».

Il primario della Virologia, il professor Stefano Menzo, spiega che «è in corso l’indagine epidemiologica da parte della medicina del territorio» per ricostruire i contatti delle due persone risultate positive al virus mutato, ma al momento «non sembrano avere avuto contatti fra di loro», mentre resta da stabilire se hanno avuto legami con gli Stati Uniti.

«Si tratta di una variante di cui sappiamo ancora poco – prosegue il virologo – , gli Americani dicono che potrebbe essere più contagiosa visto che si sta espandendo nella popolazione statunitense, ma non ha prodotto l’effetto esplosivo che abbiamo visto in Italia e in Inghilterra con la variante inglese».

Secondo il virologo «volendo essere ottimisti potrebbe non avere le stesse capacità di contagio della variante inglese», per quanto riguarda invece la copertura offerta dai vaccini «in presenza di queste varianti con tante mutazioni c’è sempre il dubbio che i vaccini possano essere meno efficaci, però al momento nessuno ha pubblicato nulla riguardo a questa variante di New York sull’efficacia vaccini: faremo anche noi la nostra parte, appena la isoleremo. Siamo ancora in una fase precoce, non sappiamo con precisione se si diffonderà tra la popolazione e se i vaccini saranno efficaci, probabilmente lo saranno, ma ancora non abbiamo evidenze».

Nei prossimi giorni il laboratorio di Virologia di Torrette verificherà se gli anticorpi neutralizzanti delle persone vaccinate lo sono anche per questa variante, ma «ci vorrà un po’ di tempo – conclude – qualche settimana, perché sono test di una certa complessità».

L’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini ha fatto sapere che «sono subito scattate tutte le previste procedure per contrastare la diffusione della variante. L’Asur ha adottato le misure di contenimento dei potenziali focolai e stiamo continuamente monitorando la situazione. Al momento non sussistono evidenze scientifiche sull’eventuale capacità di questa variante di eludere la risposta neutralizzante suscitata dagli attuali vaccini. Seguiremo, come sempre e con la massima attenzione, l’evolversi di questa nuova variante».