ANCONA – Prime firme e prime polemiche, per il neoassessore alla cultura Marta Paraventi, che nei giorni scorsi ha votato un atto di giunta con il quale il Comune concede l’uso della sala boxe della Mole Vanvitelliana per la presentazione di un libro discusso. Il libro in questione si intitola «Combattenti senza onore», come sottotitolo riporta «Le atrocità dei partigiani slavi» ed è stato scritto e autopubblicato nel 2021 dall’autore Gianfranco Stella, un saggio storico che riporta la visione dell’autore su una delle pagine più dibattute della storia del nostro Paese. Gianfranco Stella, come si definisce lui stesso sul profilo Facebook, è «saggista della destra cattolica, 2 lauree, 11 libri, 13 processi». La questione ha sollevato le reazioni del centrosinistra che ha espresso i suoi dubbi e il suo disappunto in una nota a firma di Partito Democratico, Altra Idea di Città, Diamoci del Noi e Ancona Futura: «Sono passati pochi giorni dal giorno della memoria e dal voto all’unanimità sull’antifascismo in consiglio comunale, ma quanto abbiamo appreso in queste ore sembra riportarci di molto indietro – scrive l’opposizione –. Questa amministrazione con una delibera ha concesso il patrocinio e la provvidenza indiretta ad una associazione, “Il quadrato“, che tutti sanno essere quantomeno nostalgica del Ventennio; provvidenza, tra l’altro, per la presentazione di un libro che intende proseguire nel tentativo di riscrivere la storia attorno alle vittime delle foibe, avvenimento storico ormai da anni cavallo di battaglia della destra in chiave anti 25 aprile».
L’intervento dell’opposizione prosegue relativamente all’associazione “Il quadrato”, «nota in città per le sue nostalgie del Ventennio, diretta emanazione delle frange più estreme della destra cittadina che già dagli anni Settanta si riunivano in piazza Diaz e altri luoghi della città. Dall’approvazione di questa delibera si evince, non solo quanto la destra persegua sempre di più il tentativo di utilizzare il proprio potere istituzionale per sdoganare e riabilitare insopportabili richiami al fascismo, ma anche, per rimanere più vicini alle vicende locali. E si evince che non esiste “ruolo tecnico”, in una giunta politica, tanto è vero che la neo nominata assessora Paraventi ha già provveduto a votare questa prima delibera contribuendo a un tale scempio. Ci chiediamo se questo primo atto per la titolare della cultura, votato subito dopo l’applauso di benvenuto dei colleghi della giunta, non abbia avuto un valore iniziatico. Una sorta di battesimo del fuoco per sancire il legame con la destra».