ANCONA – Nuovo presidio del Comitato Priorità alla Scuola. Nella giornata di martedì il gruppo che riunisce genitori, alunni e docenti, tornerà a manifestare davanti a Palazzo Raffaello contro la chiusura delle scuole. La protesta è stata già messa in cantiere dopo che ieri sera il governatore Francesco Acquaroli ha annunciato una nuova ordinanza, che firmerà oggi (26 febbraio) per porre in dad (didattica a distanza) al 100% tutte le scuole superiori delle Marche e anche le classi seconde e terze delle scuole medie nelle sole province di Ancona e Macerata.
«La decisione di chiudere in maniera generalizzata le scuole superiori e medie è la dimostrazione di come Stato e Regione non siano stati in grado di prendere le decisioni giuste e fare i giusti investimenti per rendere le scuole un luogo sicuro – afferma Livia Accorroni una delle fondatrici del Comitato Priorità alla Scuola – , si è smesso di investire nello screening e nei tracciamenti, chiesti a gran voce dai sindaci dei comuni dove si stanno sviluppando i focolai, come emerso nell’incontro con Anci Marche. A più riprese ci è stato detto dall’assessore Saltamartini che il personale sanitario preposto agli screening in questo momento è dirottato sulla campagna vaccinale, ma chi governa deve essere in grado di portare avanti entrambe le azioni, quella di screening e tracciamento e quella di vaccinazione, altrimenti la perdita di controllo del contagio e il fatto che sia saltato il sistema di tracciamento, inficerà anche la campagna vaccinale perché non si potranno vaccinare le persone con un picco di contagi in corso».
Secondo il Comitato chiudere le scuole significa «perdere l’ultimo baluardo di controllo dei contagi sul territorio, perché la scelta di non chiudere anche tutte le attività considerabili superflue, che sollecitano socialità è inutile, perché i ragazzi il pomeriggio continueranno a riversarsi nei luoghi della socialità, nei negozi, nelle strade e nei parchi, dove si scambiano anche le sigarette». Priorità alla Scuola bacchetta anche i comportamenti non sempre in linea con il buon senso dettato dalla situazione, anche della popolazione più in generale, con alcuni «che si stanno comportando in modo sconsiderato: abbiamo testimonianze di ristoratori dello jesino che ci raccontano di bar pieni di gente che passa da un bar all’altro, però poi si chiudono le scuole».
Infine lamentano la mancanza di investimenti sui trasporti sicuri, sugli spazi per evitare le classi pollaio e vanno all’attacco di «certa stampa che alimenta le paure, ma così una generazione di ragazzi e ragazze sta perdendo tutto: ci sono studenti che soffrono di ansia, depressione, altri che hanno messo in atto gesti di autolesionismo e accessi di ira, perché non poter andare a scuola per lungo tempo ed essere privati di questa socialità è devastante sulla loro psiche. È una sconfitta per tutti. Continueremo a lottare».
«Nuovamente si penalizzano indiscriminatamente gli studenti delle scuole di secondo grado, comprimendo il diritto all’istruzione, per l’incapacità della Regione Marche nel potenziare i tracciamenti e la non volontà di investire su screening della comunità scolastica laddove necessario – sbotta Silvia Mariotti, anche lei tra le fondatrici del Comitato Pas Marche (Priorità alla Scuola) – . Oltre a registrare un significativo ritardo nell’avvio della campagna vaccinale per il personale scolastico. La chiusura delle scuole se tutto il resto rimane aperto non porterà a un significativo calo dei contagi, anche perché le scuole sono un presidio di tracciamento importante».