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Ancona, Orto Sociale: dai detenuti del Barcaglione un raccolto di oltre 200 cassette di frutta e verdura

Il progetto curato da Coldiretti e dalla Casa circondariale ha prodotto risultati tangibili e un grande fenomeno di inclusione. Gardoni, presidente di Coldiretti Marche traccia il bilancio

Orto Sociale
Antonio Carletti con le cassette degli orti sociali

ANCONA – Il lavoro, l’agricoltura, l’impegno a favore del reinserimento sociale. Prosegue a vele spedite il progetto “Orto Sociale” istituito dalla Casa Circondariale anconetana del Barcaglione in collaborazione con Coldiretti e con i pensionati della stessa associazione che hanno messo a disposizione esperienza, tempo e competenza insegnando agli ospiti della struttura come gestire la terra ricavandone i frutti.

Nell’ultimo raccolto sono state registrate oltre 200 cassette di frutta e verdura per un progetto che non si è fermato mai neanche nei periodi di dura pandemia. Nel settimo anno dell’iniziativa è stato circa il 60% i detenuti coinvolti che hanno prodotto – tra le altre cose – cavolfiori di ogni tipo. Dal violetto al giallo fino al bianco senza dimenticare il broccolo romano. Il tutto sotto l’occhio dell’agronomo capo della casa circondariale Sandro Marozzi. L’iniziativa, lo scorso agosto, è stata anche finalista della fase regionale degli Oscar Green 2020 e durante le vacanze natalizie ha consentito di allestire uno stand apposito nel mercato natalizio di Campagna Amica ad Ancona.

Uno stand di Coldiretti alla manifestazione Campagna Amica di Ancona

Il commento sull’andamento dell’iniziativa, sponda Coldiretti, è stato affidato alla presidente Coldiretti Marche Maria Letizia Gardoni: «Questa attività dà ai detenuti un obiettivo. Li responsabilizza. Apprendendo rudimenti di un lavoro, inotre, hanno un’occasione di reintegro nella società una volta usciti. Antonio Carletti, il presidente dei Senior per sempre di Coldiretti Ancona, i nostri pensionati, è il loro tutor agricolo. Li segue passo passo. È come un nonno pieno di conoscenze che tramanda il saper fare e la tradizione. Tutto ciò che viene prodotto è per autoconsumo».

“Orto Sociale” non è l’unica iniziativa in cantiere, come conferma la stessa Gardoni: «Le iniziative all’interno di una struttura di detenzione nascono sempre dalla volontà e dalla sensibilità della direzione del carcere. Questo progetto dell’orto sociale, in particolare, è nato sette anni fa e ha cercato da subito di coinvolgere tutte le associazioni di agricoltori. Coldiretti Ancona lo ha abbracciato, comprendendone fin da subito la grande valenza sociale ed etica. Noi ci siamo. E siamo pronti a sostenere altre iniziative in questo senso cercando disponibilità tra i nostri soci. Antonio, che non finiremo mai di ringraziare per l’impegno che mette in questa causa, ci racconta sempre di come questa attività sia positiva per i detenuti. Non solo per tenere la mente occupata e alleggerire così il trascorrere del durante la detenzione, ma anche come occasione di riscatto. Barcaglione è un carcere dove i detenuti sono a fine pena e si preparano a tornare nella società. Alcuni che avevano appreso i rudimenti della coltivazione hanno avuto la possibilità di lavorare fuori grazie a progetti mirati di reinserimento sociale».