ANCONA – Il 65% dei giovani dichiara di aver subito una qualche forma di violenza, mentre il 63% di aver subito bullismo e il 19% cyberbullismo. È la fotografia scattata dall’Osservatorio Indifesa di Terre des Hommes, insieme a OneDay e alla community di ScuolaZoo. Dall’indagine, che ha coinvolto oltre 4mila ragazzi e ragazze tra i 14 e i 26 anni, risulta che il bullismo è un fenomeno più maschile, mentre il cyberbullismo colpisce di più le ragazze.
«Il fenomeno è molto diffuso – commenta l’analista forense Luca Russo – e si riscontra già a partire dalla giovane età, fin dalla scuola primaria. Spesso resta nascosto e non viene denunciato, viene scoperto sono quando inizia a produrre effetti sulle vittime».
Russo conduce con regolarità incontri nelle scuole e spiega che in alcuni casi bullismo e cyberbullismo emergono proprio durante gli incontri, quando ai ragazzi parliamo di loro coetanei che si sono suicidati. Allora capiscono le conseguenze che possono certi comportamenti».
Spesso i ragazzi «sono inconsapevoli della gravità del bullismo e ne prendono contezza solo se messi davanti alle conseguenze, allora alcuni restano esterrefatti». Una inconsapevolezza che può avere effetti pesanti sulle vittime di bullismo e cyberbullismo. «A volte il bullismo non nasce per danneggiare volontariamente – dice – può nascere come un gioco che però produce conseguenze molto serie sulla vittima. In alcuni casi può essere una vendetta verso un compagno o un professore da cui pensano di aver subito un torto».
Quando prende la forma del cyberbullismo, le offese possono partire da account falsi aperti sui social, ma l’analista forense mette in guardia: «Attenzione – dice – a pensare di poter colpire sui social nell’anonimato, perché in sede di indagine la verità emerge».
La percentuale di chi ha subito una violenza, sia fisica che psicologica, sale al 70% se si considerano le risposte delle ragazze e all’83% tra chi si definisce non binario e scende al 56% tra i maschi. Anche le tipologie di violenza subite sono diverse tra i generi, a eccezione delle violenze psicologiche e verbali che colpiscono in egual misura maschi e femmine (71% in generale e per le femmine; 69% per i maschi).
Tra gli atti di violenza più segnalati dalle ragazze ci sono il catcalling (61%), cioè i commenti a sfondo sessuale non graditi ricevuti da estranei in luoghi pubblici e le molestie sessuali (30%). Ad essere preso di mira negli atti di bullismo e cyberbullismo, è soprattutto l’aspetto fisico (79%), a seguire l’orientamento sessuale (15%), la condizione economica (11%), l’origine etnica e geografica (10.5%), l’identità di genere (9%), la disabilità (5%) e la religione (4%).
Pesante l’impatto delle offese in chi le riceve. Secondo l’Osservatorio si va dalla perdita di autostima, sicurezza e fiducia negli altri (nel 75% dei casi), all’ansia sociale fino agli attacchi di panico e all’isolamento dai coetanei. Poi ci sono difficoltà di concentrazione e basso rendimento scolastico (28%), depressione (28%), paura e rifiuto della scuola (24%), disturbi alimentari (24%), autolesionismo (20%).
Aggressioni (68%) e scherzi pesanti (63%) sono tra le violenze fisiche di cui è stato testimone il 46.5% dei ragazzi. Il web, dopo la scuola è percepito come il luogo dove è più probabile restare vittime di violenza. Il rischio maggiore in cui si può incorrere online per il 56% dei ragazzi è il cyberbullismo, seguito dal Revenge porn (45%), dal furto d’identità, dalla perdita della privacy (35%), dall’adescamento da parte di estranei (35%), dalle molestie (30%), dall’alienazione dalla vita reale (25%), dallo stalking (23%), dalla solitudine (9%) e dal senso di emarginazione (6%). Meno dell’1% ritiene invece che sul web non si corrano rischi.
Gli incontri nelle scuole proseguiranno anche nelle prossime settimane, fa sapere Russo, in diversi istituti scolastici osimani, presso l’alberghiero di Loreto ed altre scuole, mentre il 5 febbraio ad Ancona è in programma un convegno alla Facoltà di Economia dalle 9,30 alle 13,30, dal titolo la ‘Violenza tra pressione psicologica, controllo dei dispositivi informatici e gender gap’ con la presenza, tra gli altri, dell’analista forense Russo, del sindaco di Ancona, Daniele Silvetti, dello psichiatra Carlo Ciccioli, della presidente della Commissione per le pari opportunità della Regione Marche, Maria Lina Vitturini, del sostituto procuratore presso la Procura della Repubblica di Rimini, Anna Gallucci, dell’avvocato Rosanna Natoli del Consiglio Superiore della Magistratura.