ANCONA – Un giovane anconetano è stato arrestato nelle ultime ore dai poliziotti della Squadra Mobile di Ancona, guidati da Carlo Pinto, e della Polizia di Frontiera di Roma Fiumicino, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio della cosiddetta “droga dello stupro”, conosciuta anche come gocce KO o Liquid Ecstasy.
Si tratta di una sostanza psicoattiva, il Gamma-butirrolattone (GBL), da poco in circolazione nel mercato italiano delle droghe sintetiche, che può essere utilizzata allo scopo di perpetrare violenze sessuali: una sostanza che somministrata per facilitare lo stupro e i rapporti sessuali, può avere effetti sedativi, ipnotici, dissociativi e/o causare l’amnesia di chi la assume.
Uno stupefacente che essendo incolore e inodore, può essere aggiunto a bevande o cibi, senza che la vittime possa rendersi conto di quanto le sta accadendo. somministrata insieme a cibi o bevande, nell’inconsapevolezza della vittima. Un gesto, quello di aggiungere la droga dello stupro alle bevande, noto come drink spiking e, in alcuni paesi, considerato reato, indipendentemente dal fatto che la somministrazione sia seguita da un’aggressione o altro tipo di violenza.
Il pacco contenente la sostanza psicotropa, viaggiava attraverso un comune corriere ed era destinato allo spacciatore che, nelle prime ore di ieri mattina è andato a ritirarlo al centro di smistamento pacchi e corrispondenza. Ma grazie ad una serie di servizi di pedinamento e di appostamento, svolti dai poliziotti, il giovane è stato fermato subito dopo il ritiro della droga.
Nel pacco c’erano 10 litri di Gamma-butirrolattone (GBL), diviso in 10 flaconi da un litro ciascuno, ovvero 12 mila dosi (1.200 dosi ogni litro) che, sul mercato, avrebbero fruttato 36.000 euro, circa 3 euro a dose. Oltre allo stupefacente, all’atto della perquisizione domiciliare, i poliziotti hanno rinvenuto anche numerose siringhe da insulina prive di ago, utili per il dosaggio del GBL, e 7 bustine di polvere cristallizzata (mefedrone). Il tutto è stato posto sotto sequestro.
L’uomo è stato tratto in arresto e, su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona, collocato presso il Carcere di Montacuto a disposizione dell’Autorità giudiziaria.