ANCONA – «Siamo in un momento in cui il virus può declinare o riprendere vigore nella sua diffusione, molto dipenderà da come agiremo tutti». Il professor Massimo Clementi, direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Ospedale San Raffaele di Milano traccia un quadro sull’evoluzione della pandemia di Covid-19.
Ad oltre due settimane dalla riapertura delle scuole, secondo il virologo, i contagi sono un po’ cresciuti, ma «si erano già mossi nel periodo delle vacanze. Ora la situazione è abbastanza difficile da interpretare, ma se siamo bravi a rispettare le misure di sicurezza, riusciamo ad identificare e isolare tempestivamente i focolai, allora saremo in grado di controllare una nuova ondata di contagi». Insomma, una partita che richiede impegno e responsabilità da parte di tutti.
Clementi rimarca che dai Paesi europei più colpiti, Francia e Spagna in testa, il virus può tornare a diffondersi anche in Italia. Ma fa anche notare come il quadro sia completamente mutato rispetto ai mesi più bui della pandemia. Se tra marzo e aprile gli ospedali non riuscivano a contenere i ricoveri, «oggi in Italia su 2500 persone che hanno contratto l’infezione, abbiamo 51 ricoveri e 11 persone in terapia intensiva, una porzione minima. La maggior parte sono infatti casi di infezioni per lo più asintomatiche o poco sintomatiche, come dimostrano i calciatori del Genova, tutti asintomatici».
Giusta la linea intrapresa dal ministro della Salute Speranza e dal vice Sileri, spiega il virologo: «Stanno agendo bene anche nel dare una interpretazione alle situazioni più complesse come la riapertura delle scuole e degli stadi». Fondamentale in questa fase il rispetto delle regole per evitare che l’epidemia possa riprendere la sua corsa.