ANCONA – Al mare o in montagna, d’estate, in vacanza, la pelle del viso e del corpo è maggiormente esposta alle alte temperature e all’aumento dell’intensità delle radiazioni ultraviolette come abbiamo visto in queste settimane» dice la professoressa Annamaria Offidani, direttore della Clinica di Dermatologia dell’Azienda ospedaliero universitaria delle Marche.
La prevenzione è alleata della salute. Per evitare di subire gli effetti negativi del sole, ricorda la dermatologa, occorre utilizzare abiti leggeri, cappello, occhiali da sole e crema con filtro solare, evitando di esporsi al sole in quegli orari in cui le radiazioni solari producono maggiori danni e cioè dalle 12 alle 15.
«Le radiazioni solari determinano invecchiamento precoce della pelle e foto invecchiamento – spiega la professoressa Offidani – e possono generarsi proliferazioni cellulari anomale, con una fase infiammatoria da cui possono svilupparsi cheratosi attiniche o peggio, carcinomi cutanei infiltranti alle sedi fotoesposte (viso, dorso mani, cuoio capelluto nei soggetti calvi) fino allo sviluppo di melanomi della pelle altamente maligni e metastatizzanti».
Melanoma e carcinomi cutanei sono due forme tumorali molto infiltranti e per questo «molto temibili». Una attenzione particolare agli effetti negativi del sole dovrebbero averla soprattutto le persone con fototipo chiaro, con capelli biondi e occhi chiari o con capelli rossi e occhi chiari perché poco provvisti di melanina. Neanche in acqua si è al riparo, in quanto le radiazioni ultraviolette non solo non si riducono, ma anzi vengono amplificate in quanto la luce viene riflessa dalla superficie dell’acqua, così come sotto l’ombrellone perché i raggi solari filtrano.
«Non bisogna però colpevolizzare la luce solare che ha anche numerosi effetti benefici – spiega -: il sole è fonte di vita, gioia, stimola l’ipotalamo, favorisce relazioni e benessere grazie alla vitamina d, importante per bambini e anziani. Inoltre, stimola, rende più allegri e felici. Senza luce solare non potremmo vivere».
La dermatologa evidenzia l‘innovazione tecnologica avvenuta negli anni nella cura della pelle, tanto che «abbiamo a disposizione farmaci efficaci che ci permettono di curare malattie della pelle, come la psoriasi e la dermatite atopica, che fino ad alcuni anni fa non potevamo trattare. Non solo, sono in arrivo formulazioni per l’alopecia aerata e per la vitiligine, patologie che impattano sulla qualità di vita delle persone, specie dei giovani. Ci sono farmaci molto efficaci che stiamo sperimentando e già ad ottobre potrebbe essere disponibile sul mercato quello per l’alopecia, mentre nel giro di due anni quello per la vitiligine. La dermatologia – conclude – è una delle discipline mediche che si sta sviluppando di più con farmaci a bersaglio molecolare, un cambio di approccio terapeutico che speriamo non si spenga a causa dei costi elevati di questi farmaci».