ANCONA – Investire di più nel digitale e puntare sull’intelligenza artificiale per una maggiore competitività nei mercati internazionali. Sono le direttrici emerse nella tappa anconetana del Roadshow di Piccola Industria Confindustria e Anitec-Assiform che si è svolta nella sede di Confindustria Marche e che ha visto la partecipazione del Comitato Regionale Piccola Industria Confindustria Marche, del Digital Innovation Hub Marche ed EDIH4MARCHE, nell’ambito del ciclo di incontri “Intelligenza artificiale e PMI: esperienze da un futuro presente”.
L’iniziativa, organizzata da Piccola Industria Confindustria e Anitec-Assinform, in collaborazione con la rete dei Digital Innovation Hub, con la media partnership de L’Imprenditore, ha evidenziato che nelle Marche nel 2023 la percentuale di imprese che hanno almeno un livello base di digitalizzazione si attestava al 61,3%. Il mercato digitale nelle Marche nel 2023 ha raggiunto 1,550 miliardi di euro facendo segnare un +0,9% sull’anno precedente, mantenendo la tendenza positiva rispetto al +0,4% del 2022 sul 2021.
Ancora troppo poche le imprese che utilizzano l’intelligenza artificiale. Nonostante il mercato sia in fase di sviluppo, nel Paese la percentuale delle piccole imprese che usa l’Ai si attesta al 4,4%, un dato di molto inferiore rispetto al 24% delle grandi imprese e in calo rispetto ai valori del 2021. Secondo dati Eurostat del 2023, solo il 5% delle imprese con almeno 10 dipendenti ha dichiarato di utilizzare sistemi di Intelligenza artificiale, contro una media dell’8% nell’Unione europea.
Secondo le analisi di Anitec-Assinform, in Italia il mercato dell’Intelligenza artificiale nel 2023 ha raggiunto un volume di circa 674 milioni di euro (+55% rispetto al 2022) ed è previsto che raggiunga i 1,992 mld nel 2027, con un tasso di crescita medio annuo del 31,1% (cfr. Rapporto Anitec-Assinform “Il Digitale in Italia 2024”). I Digital Enabler (come l’intelligenza artificiale, cloud, IoT) rappresentano un fattore trainante fondamentale, con un tasso di crescita medio annuo stimato tra il 2023 e il 2027 del +11,1% per raggiugere un valore stimato di 33,3 miliardi di euro.
A sottolineare la necessità per le piccole e medie imprese marchigiane di tenere il passo con le nuove tecnologie e di dotarsi dell’intelligenza artificiale, è stato il presidente di Piccola Industria Confindustria Marche Roberto Ceci. «Lo stato dell’arte nelle Marche rispetto ad altre regioni è leggermente negativo – ha detto – ci sono regioni che sono più avanzate della nostra, quindi l’auspicio è che si possa continuare ad incrementare la mole di investimenti». Dai dati emerge che i principali ambiti di utilizzo dell’intelligenza artificiale nelle aziende italiane sono il supporto al processo decisionale (40,1% delle imprese che utilizzano l’IA) e il text mining (39,3%). Più indietro la generazione di linguaggio naturale (29,4%) e l’utilizzo di IA per robot, droni e veicoli a guida autonoma (17,1%).
Secondo Ceci occorre investire prima di tutto nel poter individuare dei partner che possano consigliare e accompagnare nella ricerca e nei progetti che possono aumentare la produttività dell’azienda e introdurre soprattutto la digitalizzazione e l’intelligenza artificiale. «Confindustria – ha aggiunto – mette a disposizione delle competenze» per aiutare le pmi in questo processo di innovazione sempre più necessario. La dimensione ridotta delle imprese nelle Marche «è sicuramente un fattore negativo e non incentivante» per questo una soluzione è procedere «a piccole ‘dosi’ e in forte anticipo in modo che si possano scadenzare le disponibilità finanziarie in modo da portare avanti un progetto pluriennale».
Giovanni Baroni, presidente nazionale di Piccola Industria Confindustria, ha evidenziato che l’intelligenza artificiale è fondamentale per restituire competitività alle Pmi italiane: «Il nostro continente – ha detto – è molto meno competitivo del resto del mondo, dobbiamo recuperare competitività» e l’Intelligenza Artificiale permette di «lavorare sui costi» e sui tempi, accelerando i processi produttivi. In tal senso ha sottolineato l’importanza della velocizzazione nell’ambito di alcuni processi industriali come la farmaceutica, la lettura documentale e delle mail, la realizzazione di verbali automatici e di manuali, ma ha anche evidenziato il gap ancora esistente e la necessità di «fare un grosso lavoro per adottare queste tecnologie nel mondo delle Pmi». Ha poi ricordato che secondo l’Istat nel 2023 in Italia solo il 45,9% degli adulti possiede competenze digitali adeguate, oltre un terzo (36,1%) ha competenze insufficienti e il 5,1%, pur essendo utente di Internet, non ha alcuna competenza. «Di fronte a uno strumento così potente e pervasivo come l’intelligenza artificiale e a questi numeri – ha concluso – dobbiamo quindi allargare il focus: non preoccuparci solo di quante aziende dichiarano di usarla, ma capire come lo fanno e quali sono i rischi di un uso inconsapevole, incontrollato e superficiale».
Gaetano Ascenzi, direttore operativo EDIH4Marche ha spiegato che in ogni territoriale di Confindustria è presente il Digital Transformation Evangelist una nuova figura che si occupa di Intelligenza Artificiale, tecnologie avanzate e big data. e che può affiancare le imprese nel processo di innovazione. «È una tecnologia che non può più essere trascurata – ha detto – ormai è entrata in tutte le applicazioni di vita comune, al di là delle imprese». Un esempio citato in un passaggio del suo intervento è stato «quello dei 22 euro» il costo di una pizza e una birra al ristorante, ma anche «il costo» mensile «per entrare all’interno di un circuito tecnologico». «Siamo arrivati in una situazione – ha detto – in cui non è più eludibile questo tipo di tecnologia (l’intelligenza artificiale, ndr) quindi è necessario che le aziende prendano coscienza del fatto che bisogna comunque avvicinarsi, ma avvicinarsi in maniera ragionata e coerente con la strategia aziendale per non esserne travolti».
Il Presidente di Anitec-Assinform Massimo Dal Checco ha dichiarato: «Come dimostrano i dati, le Marche registrano un buon dinamismo nel settore ICT e l’IA può essere certamente un fattore di forte accelerazione della trasformazione digitale delle imprese. L’IA è una tecnologia trasversale che si può applicare a tutti i settori dell’economia marchigiana: dal turismo, all’agroalimentare fino alle specializzazioni d’eccellenza come l’industria manifatturiera. I casi di successo nella regione mostrano come le aziende marchigiane stiano iniziando a integrare soluzioni di AI nei loro processi, migliorando l’efficienza operativa e creando nuove opportunità di business. Dobbiamo continuare lungo questa strada, stimolando le imprese a investire nelle nuove tecnologie nella consapevolezza che saranno fondamentali per essere sostenibili e, allo stesso tempo, restare competitivi e crescere».
A raccontare le proprie esperienze e le strategie di impiego dell’IA in azienda sono stati: Danilo Pasqualini – Direzione generale di ANTOS, Giovanni Cegna – Business Controller di Sabelli SPA, Alvaro Cesaroni – Presidente SIGMA, Mauro Parrini – Chief operating officer SIMONELLI GROUP, Luca Giulioni – Innovation Manager di Schnell.