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Ancona, polemiche sull’elisoccorso notturno. Il primario: «Stiamo volando  quasi ogni notte»

Il primario dell'elisoccorso degli Ospedali Riunti Germano Rocchi interviene per fare chiarezza sulla querelle sollevata nei giorni scorsi dall'Intersindacale, che aveva lamentato un numero esiguo di voli notturni

Elisoccorso notturno Ospedali Riuniti di Ancona

ANCONA – «Il servizio di volo notturno è entrato a regime e stiamo volando  quasi ogni notte». A dirlo è il primario dell’elisoccorso degli Ospedali Riunti di Ancona Germano Rocchi che interviene per fare chiarezza sulle polemiche sollevate nei giorni scorsi dall’Intersindacale che aveva lamentato un numero esiguo di voli notturni.

«Per contratto nei primi tre mesi non potevamo chiedere l’uso dei visori notturni – puntualizza il primario -, i quali sono attivi da dicembre, per cui era scontato che in questa prima fase l’operatività notturna sarebbe stata inferiore, come è avvenuto in tutte le regioni in cui è partito il volo notturno».

Il volo notturno, avviato a fine settembre del 2020, dopo un primo periodo di rodaggio sta vedendo Icaro 2 alzarsi in volo anche due volte a notte, come accaduto anche un paio di notti. A raccontarlo è il tenente colonnello Rocchi: «Una delle missioni più significative che abbiamo compiuto tra le altre, da quando è stato avviato il servizio, è quella nella notte tra il 24 e il 25 febbraio quando abbiamo trasferito una paziente intubata e in condizioni molto critiche dall’Ospedale di Ascoli Piceno al Gaslini di Genova».

Germano Rocchi, responsabile dell’Elisoccorso regionale (immagine di repertorio)

Un volo notturno che ha consentito alla paziente, che versava in condizioni delicatissime, di evitare un trasporto in ambulanza che sarebbe durato ore, arrivando a destinazione in tempi molto rapidi. Ad oggi nelle Marche sono 21 le piazzole attive per l’atterraggio e il decollo notturni: ma presto se ne aggiungeranno altre 15 nei campi sportivi della regione, per raggiungere in maniera sempre più capillare anche le parti più sperdute del territorio nelle ore notturne.

Grazie a questo ampliamento, che si estenderà ulteriormente con altre piazzole «anche le missioni attivate prima del tramonto potranno essere portate a termine, così che i medici potranno lavorare con maggiore serenità senza più il rischio di arrivare sulla scena quando è quasi notte e non riuscire a portare a termine la missione», spiega il primario.

Rocchi spiega infatti che quando scatta un soccorso al tramonto Icaro 02 si alza in volo dalla base di Fabriano con l’equipaggio abilitato al volo notturno, così che sopraggiunge l’oscurità può restare sempre operativo. Il tenente colonnello fa notare che con il coprifuoco si sono ridotti fortemente gli incidenti serali, ma una volta che la pandemia sarà terminata «purtroppo riprenderanno anche quelle tipologie di soccorso».

«Siamo operativi e lo saremo sempre di più – conclude – ogni centro, anche il più sperduto, avrà la possibilità di ricevere il soccorso notturno portato dal team del dipartimento di emergenza regionale (Dea): a bordo di Icaro 2 ci saranno un anestesista-rianimatore e un infermiere, un lusso che non tutte le regioni al mondo si possono permettere».