ANCONA – La geografia politica per le regionali 2020 potrebbe essere definita questa sera (10 gennaio) nel corso del vertice del centrosinistra, allargato ai 5 Stelle, che potrebbe mettere un punto chiarendo la situazione. Al momento il quadro per la corsa alla poltrona di governatore regionale vede al centrosinistra Luca Ceriscioli che proprio ieri sera ha riconfermato la sua candidatura dopo l’annuncio dell’ex rettore Sauro Longhi di voler scendere in campo nel segno della discontinuità, invocata Articolo Uno e Italia Viva e come trait d’union di una intesa di centrosinistra allargata ai 5 Stelle.
Una disponibilità, quella dell’ex rettore, che ha suscitato il duro commento del commissario regionale della Lega Paolo Arrigoni che in post su Facebook ha dichiarato: «Nel silenzio generale del Pd, si autocandida a governatore delle Marche per l’inciucio grillino con il centrosinistra». «L’ex rettore promette discontinuità rottamando Ceriscioli e la soluzione dei tanti problemi marchigiani, contro una destra che definisce incapace – scrive il senatore della Lega – . Bene, all’arroganza e alla conservazione del potere i marchigiani e la Lega sapranno dare il ben servito».
Intanto il Movimento 5 Stelle ha confermato la sua presenza all’incontro che si terrà questa sera ad Ancona nella sede del Partito Democratico. In una lettera aperta i consiglieri regionali Romina Pergolesi, Gianni Maggi e Peppino Giorgini hanno espresso il loro pieno sostegno all’ex rettore: «Siamo d’accordo con il professor Longhi quando parla di discontinuità sulla gestione politica e sui temi che la politica deve affrontare, senza eccezioni: non si possono cambiare le cose stando all’opposizione perché chi non è capace di cambiare niente non cambierà mai niente».
Secondo i tre consiglieri pentastellati «consegnare passivamente la regione alla destra vorrebbe dire avallare il peggioramento delle condizioni attuali, preannunciato dalla ben nota situazione in cui versano altre regioni governate dalla coalizione di destra, dove non si riesce ad approvare un bilancio anche a causa di interessi dei singoli e delle lobby, invece di riferirsi ai bisogni e alle volontà dei cittadini e dei territori».
I punti di accordo sulle questioni prioritarie per la regione per le quali Pergolesi, Maggi e Giorgini hanno espresso il loro sostegno a Longhi sono «la revisione totale del sistema sanitario regionale» che «che deve tornare ad essere vicina al cittadino, con giuste collocazioni delle strutture ospedaliere, anche in virtù dello stato di abbandono sanitario in cui versano le zone interne».
Poi i temi caldi della ricostruzione dove per i 3 pentastellati occorre «lasciar lavorare i sindaci dei territori colpiti», infrastrutture, sviluppo economico e ambiente «abbandonato negli ultimi decenni» .«Per cambiare una regione occorrono persone competenti, che sappiano coniugare le loro capacità tecniche con quelle della buona politica». «Ad oggi non sappiamo se questa comunione di idee con il professor Longhi potrà sfociare in una collaborazione politica – concludono – , questo lo definiranno presto le linee determinate da una votazione su Rousseau, nonché scaturite dal confronto con gli attivisti e dalle decisioni del nostro capo politico, certo è che in questi anni abbiamo percepito raramente affinità simili con progetti politici al di fuori del Movimento 5 Stelle: ci auguriamo pertanto che ci venga data la possibilità di dimostrare finalmente che siamo in grado di portare benefici ai cittadini e ai territori anziché restare per l’ennesima volta in panchina a guardare gli orrori compiuti da chi ci governa».
Doccia fredda invece dalla coreferente regionale Martina Parisse che dichiara: «Il M5s intende esprimersi in maniera compatta e attraverso una voce soltanto, quella che deve rappresentare tutti coloro che ne fanno parte. Come gruppo parlamentare abbiamo per questo motivo ritenuto opportuno chiedere un rinvio in attesa di un approfondimento su scala nazionale e soprattutto della definizione di una linea chiara volta a garantire massima trasparenza agli elettori e agli iscritti». Ma intanto a Longhi è arrivato l’appoggio del senatore Mauro Coltorti.