ANCONA – Prevenzione, educazione alla sicurezza e buon senso. Sono queste le parole chiave che guideranno l’azione di Lucio Pennella, il nuovo dirigente del Compartimento di Polizia Stradale delle Marche arrivato ieri (8 giugno) ad Ancona.
Un’esperienza nuova per il neo Dirigente Superiore della Polizia di Stato che in precedenza è stato dirigente della Sezione Omicidi della Squadra Mobile e della Digos nella Questura di Bari per poi approdare alla Questura di Trieste dove ha svolto le funzioni di Vicario.
Un compito che ha accolto subito con «grande disponibilità e con la volontà – come spiega – di garantire al meglio la sicurezza sulle strade delle Marche». Nonostante la materia sia nuova, prosegue, «troverò ottime professionalità, come ho già avuto modo di constatare».
«Siamo in vista di un’estate nella quale ci auguriamo ci sia un esodo», afferma riferendosi alla riapertura dei confini regionali dopo l’epidemia di coronavirus che ha paralizzato l’Italia per oltre due mesi. «Anche se questo vorrà dire lavorare di più, lo faremo ben volentieri perché significa che il Paese riparte e che saremo di nuovo fra la gente per offrire loro quella sicurezza che si aspettano e che ci chiedono, ma anche per educarli al codice della strada e alla legalità».
E proprio la prevenzione e l’educazione alla sicurezza stradale saranno i pilastri del suo incarico che intende improntare al «buon senso». «L’impegno sarà quello di garantire la sicurezza e il rispetto delle regole. incluse quelle per evitare la diffusione del coronavirus, oltre che della legalità, ma con ponderata moderazione, perché i cittadini stanno uscendo da un periodo difficile».
Un’azione importantissima, quella della prevenzione e dell’educazione alla legalità che il nuovo dirigente dalla Stradale intende condurre anche nelle scuole, quando saranno riaperte, insieme ad azioni di prevenzione e contrasto delle stragi del sabato sera, «servizi a cui tengo in maniera particolare» sottolinea.
Un ritorno nelle Marche, il suo: prima di arrivare a Trieste, aveva lavorato per 4 anni alla Questura di Pesaro e Urbino. «Ho ricevuto un’accoglienza favolosa nelle Marche, una regione che mi ha fatto assaporare di nuovo il calore dei suoi abitanti».