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Povertà, tra social card e carta acquisti. Il punto sulle misure economiche a sostegno delle famiglie in difficoltà

Dovrebbe crescere di 40 euro l'anno l'importo della social card anti povertà, da non confondere con la carta acquisti. La novità non soddisfa Federconsumatori che parla di «aumento insufficiente»

La social card ‘Dedicata a te’, misura riservata alle famiglie in difficoltà economica, passa da 460 a 500 euro l’anno. È infatti pronto il nuovo decreto che la innalza di 40 euro annui, lasciando il limite Isee invariato, ovvero non oltre i 15mila euro. Un incremento lieve, quello registrato dalla misura, che però dovrebbe subire una semplificazione. È l’Inps a segnalare ai comuni i beneficiari che possono accedere al contributo.

«Dalle bozze di decreto che stanno circolando – spiega Chiara Carletti, del Centro Studi Consulenti del Lavoro di Ancona – sembra che a differenza dell’anno scorso potrà essere erogata automaticamente, senza più la necessità di dover presentare la domanda». Inps e Comuni, possono incrociare i dati dei contribuenti, e i beneficiari della misura potranno ricevere la ricarica direttamente sulla PostePay senza dover rinnovare la domanda». Per la consulente del lavoro «la procedura più snella e semplice rappresenta un vantaggio per le persone in difficoltà, perché spesso alla situazione di difficoltà economica si accompagna anche la difficicoltà nel reperire gli strumenti per presentare la domanda».

Il contributo non spetterebbe ai nuclei familiari dove sono presenti persone che percepiscono l’assegno d’inclusione, il reddito di cittadinanza, la carta acquisti, e qualsiasi altra misura di inclusione sociale o sostegno alla povertà con sussidio economico erogato a livello nazionale, regionale o comunale. Inoltre non spetta neanche ai nuclei dove uno dei componenti percepisce una indennità di disoccupazione, di mobilità o la cassa integrazione.

Una novità che però non soddisfa Federconsumatori che per voce di Serena Cesaro, dell’associazione di Ancona, parla di «una misura tampone insufficiente» e che «non affronta il problema alla radice. Bisogna adeguare pensioni e stipendi che sono ormai fermi da anni – fa notare – . Un aumento di 40 euro l’anno è davvero insufficiente. Inoltre è inutile dare la social card alle famiglie in difficoltà quando poi si trovano a pagare bollette di luce e gas ‘salate’ a causa della fine del mercato tutelato. Le tariffe sono spesso ‘salate’ e i contratti a volte sono poco chiari a causa di mancati controlli e buchi normativi».

Paolo Appolloni, coordinatore regionale Patronato Inas Cisl

Tra le altre misure anti-povertà attualmente in vigore c’è la ‘carta acquisti’ che «prevede un contributo pari a 80 euro ogni 2 mesi, accreditato su una carta di pagamento elettronica» spiega Paolo Appolloni responsabile regionale del patronato Inas Cisl Marche. Si tratta di misure diverse che non vanno confuse, osserva: in entrambi i casi si tratta di card prepagate ricaricabili con una somma che può essere spesa presso esercizi convenzionati per l’acquisto di beni di prima necessità, però la carta acquisti non è automatica e va richiesta ogni anno.

Era stata «istituita nel 2008 con l’obiettivo di aiutare i nuclei familiari meno abbienti per contrastare l’aumento dei prezzi e l’inflazione ed è dedicata ai cittadini di età pari o superiore a 65 anni e ai genitori di bambini di età inferiore ai 3 anni». L’attuale carta acquisti può essere utilizzata presso supermercati, negozi di generi alimentari, farmacie e parafarmacie e può essere utilizzata anche per pagare le bollette di gas ed energia elettrica presso gli uffici postali. Inoltre, alcuni negozi convenzionati riconoscono sconti ai titolari di carta acquisti.

La domanda va presentata presso gli uffici postali compilando l’apposito modello, spiega, puntualizzando che «le domande nelle Marche sono poche in quanto i requisiti per ottenere la social card sono piuttosto stringenti: è necessario possedere un reddito Isee non superiore ai limiti previsti dalla norma, che sono differenti a seconda della tipologia di richiedente. Gli over 65 devono poi sottostare ad un limite di reddito personale pari a 8.052,75 euro elevato a 10.737 euro per richiedenti di età pari o superiore a 70 anni».

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