ANCONA – Nuovi investimenti e maggiore sicurezza in vista della ripresa dell’anno scolastico a settembre. È quanto hanno chiesto Cgil, Cisl e Uil nel corso del presidio che si è svolto questa mattina in Piazza del Plebiscito ad Ancona davanti alla sede della Prefettura. Una protesta che ha unito simbolicamente numerose città italiane nell’ambito dello sciopero nazionale del mondo della scuola, nel quale hanno chiesto nuove assunzioni di personale docente e Ata (amministrativo, tecnico e ausiliario) per garantire sicurezza al momento del rientro sui banchi di scuola, quando per evitare contagi sarà fondamentale evitare il rischio di avere “classi pollaio”.
Seduti come sui banchi di scuola, a inscenare una sorta di aula a cielo aperto, i sindacati hanno rivendicato le loro richieste, fra le quali un piano straordinario di investimenti e risorse per potenziare gli organici. Riaprire la scuola a settembre e metterla a norma secondo le linee guida utili ad evitare la trasmissione del virus costerà a livello nazionale la bellezza di circa 8 miliardi di euro, mentre nelle Marche la spesa stimata sarà di circa 800 milioni, «un dato rilevante» spiega Lilly Gargamelli, segretaria generale della Flc Cgil Marche, che evidenzia come l’importo non consideri la quota docenti, trasporto, l’eventuale doppio turno e le sanificazioni, insomma una stima al ribasso.
«La scuola pubblica deve riprendere decorosamente dal 1° settembre» spiega la sindacalista ponendo l’accento sul fatto che sarà necessario far recuperare ai bambini il periodo in cui le scuole sono rimaste chiuse e la formazione è stata erogata solo tramite la didattica a distanza, poi il tema della relazione pedagogica specie per i bambini della scuola dell’infanzia e primaria, essenziale a questa età.
La sindacalista ha sottolineato anche la situazione dei bambini disabili che insieme ai loro coetanei sono stati i grandi dimenticati di questa emergenza: «Ci siamo preoccupati di portare a passeggio il cane ma non dei bambini disabili finché non sono intervenuti i genitori». Infine secondo Lilly Gargamelli sarà fondamentale investire nella formazione dei docenti e in una piattaforma unica su cui dialogare.
«Investire sulla scuola significa investire sul futuro» ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale Antonio Mastrovincenzo, invitato dalle parti sociali alla manifestazione. «Cerco di essere sempre presente alle vertenze per il lavoro e quando si tratta di lottare per i principi fondamentali e il tema scuola è uno di questi. L’istruzione è un tema importantissimo per la nostra comunità e ritengo che gli obiettivi posti dalle organizzazioni sindacali siano tutti assolutamente condivisibili in particolare per quanto concerne la manutenzione degli edifici scolastici, la tutela dei ragazzi disabili e la stabilizzazione dei precari, temi sui quali bisogna aprire una approfondita riflessione».
Presente all’iniziativa anche il garante dei diritti Andrea Nobili che ha chiesto «un piano straordinario per la scuola. Le misure tampone – spiega – non sono più sufficienti. Occorre trovare il giusto punto di equilibrio tra salvaguardia della salute e diritto allo studio. Ricordiamo sempre che la scuola non è solo didattica, ma anche socialità e relazione con il prossimo».