ANCONA – «Il doppio binario per risolvere le attese nei pronto soccorso? È solo una soluzione tampone che non risolve il problema». Alessandra Moraca, segretario regionale del Sindacato Medici Italiani e vicepresidente vicario Fvm Marche (Federazione Medici Veterinari) attacca, replicando alle dichiarazioni rilasciate alla stampa dall’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini, a margine dell’ultima seduta del Consiglio regionale.
Per Moraca «si passa da una soluzione tampone all’altra senza mettere mano al reale problema, ovvero alla necessità di riordinare il sistema dell’Emergenza Urgenza della regione Marche. L’anno scorso c’erano le cooperative nei pronto soccorso, quest’anno il doppio binario con le prestazioni aggiuntive, ma non si può andare avanti così, oltretutto considerando la carenza di personale e le necessità di salute dei marchigiani»,
Secondo la sindacalista, con il maggior flusso di turisti, la maggiore incidentalità legata al periodo estivo, e il maggior numero di traumi dovuti agli sport all’aria aperta, i pronto soccorso «rischiano il collasso e le attese sono eccessivamente lunghe».
«La sperimentazione del ‘doppio binario’ che l’assessore vorrebbe estendere a tutta la regione – dice Moraca – non tiene conto della carenza degli operatori sanitari, stanchi dei pesanti turni e di non vedere una svolta nella riorganizzazione del sistema in cui lavorano».
Con questa modalità – aggiunge – il personale non potrà fruire dei riposi dovuti e sarà scoperto anche dal punto di vista assicurativo per il mancato riposo previsto dalla legge. Se non si riusciranno a coprire i turni si tornerà ad utilizzare le cooperative? Perché per poter fare una distinzione dei codici al momento del triage necessariamente serviranno più medici e infermieri».
Moraca pone sul tavolo anche le carenze strutturali del sistema, dai «disservizi del 118, dei Pronti Soccorso, delle guardie mediche» alla medicina territoriale che dovrebbe «ridurre la pressione sugli ospedali dove i codici verdi e bianchi non dovrebbero neppure arrivare».
La stoccata finale viene lanciata in direzione del piano socio sanitario regionale che dovrebbe approdare in Consiglio regionale in agosto: «Non si entra nel merito delle questioni e non vengono declinate soluzioni per l’agonizzante Sistema dell’Emergenza Urgenza. Servono soluzioni urgenti, quello alla salute è un diritto sancito dalla Costituzione» conclude.