ANCONA – Dagli orari flessibili alla palestra in azienda, dai buoni benzina all’asilo aziendale, passando attraverso sconti, convezioni per l’accesso a servizi e bonus dedicati alle famiglie. Sono alcune delle misure di welfare aziendale al centro del protocollo d’intesa siglato in Regione e sottoscritto da sindacati e associazioni economiche. Obiettivo del protocollo sul ‘benessere aziendale’ «creare attenzione alle condizioni di benessere dei lavoratori – spiega l’assessore regionale con deleghe economiche Andrea Maria Antonini – perché un lavoratore che si trova bene nella propria azienda è fidelizzato e più produttivo».
«Le Marche – spiega Antonini – sono la prima regione in Italia a lanciare questo genere di protocollo, un segnale politico di attenzione alle condizioni dei lavoratori sul proprio ambiente di lavoro, che si concretizzerà anche attraverso premialità, attorno al 3% circa nei bandi regionali, per le imprese che adottano misure di welfare aziendale, tra le quali rientrano anche quelle contro il caldo, come l’installazione di climatizzatori o la rimodulazione dell’orario di lavoro, evitando quelli più caldi».
A sottoscrivere il protocollo, la cui durata coincide con la legislatura regionale, sono stati il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli e i rappresentanti di oltre 20 organismi associativi rappresentativi regionali con l’obiettivo di sviluppare iniziative per migliorare il benessere dei lavoratori nelle imprese delle Marche. La Regione si impegna a riconoscere premialità di punteggio o di contributo alle imprese aderenti che partecipano ai bandi emanati, il supporto nella progettazione degli interventi di welfare aziendale, iniziative di tutela della salute. Le parti, a loro volta, si impegnano a diffondere le finalità del protocollo e ad aiutare le imprese nella progettazione e nella gestione dei piani aziendali personalizzati. Prevista la costituzione di un comitato per la redazione dei progetti di welfare aziendale.
«Un territorio dove si vive bene, a partire dagli ambienti di lavoro, attrae risorse e professionalità – ha affermato il presidente Francesco Acquaroli – Rafforzare il welfare aziendale è perciò un obiettivo nobile ma anche strategico. Favorisce una migliore competitività, che non dipende solo dalla capacità produttiva ma dalla qualità di vita, di sicurezza e di sviluppo dei diritti del lavoratore e di quelli dell’impresa. La competitività di un territorio si misura in termini di produttività e di capacità attrattiva».
Antonini ha aggiunto: «Vogliamo fare delle Marche una regione all’avanguardia sul fronte del benessere, mettendo a sistema azioni che sono, per forza di cose, interdisciplinari. Il protocollo è un punto di partenza importante per raggiungere l’obiettivo del benessere della persona e della qualità di vita, proiettando un’immagine attrattiva dal punto di vista turistico e di competenze lavorative. Ambienti lavorativi più ospitali, inoltre, avvicinano i giovani alla fabbrica e al lavoro manuale».
Il protocollo è stato sottoscritto da: Confindustria Marche, CNA Marche, Confartigianato Marche, Confapi Marche, Confcommercio Marche, Confesercenti Marche, Confprofessioni Marche, Confederazione Italiana Agricoltori delle Marche (CIA), Federazione Regionale Coldiretti Marche, Confagricoltura Marche, Copagri Marche, Liberi Agricoltori Marche, Legacoop Marche, Associazione Generale Cooperative Italiane Marche (AGCI), Confcooperative Marche, UECOOP Marche, U.N.C.I. Marche, UN.I.COOP. Marche, CGIL Marche, CISL Marche, UIL Marche.