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Protocollo Dorsale Adriatica, Cgil: «Non guarda ai mercati del Nord, significa isolare le Marche»

La Filt Cgil va all'attacco della Giunta sull'intesa siglata con Abruzzo, Puglia e Molise per la terza corsia in A14 e lo sviluppo della dorsale. La segretaria regionale Talevi fa una disamina anche su aeroporto e ferrovie

ANCONA – «Il protocollo della Regione sulla dorsale Adriatica, tra i primi atti del presidente Acquaroli, non guarda i mercati del Nord, Germania in testa, ma al sud. Questo significa isolare le Marche poiché non avendo la fiscalità di vantaggio come invece le regioni meridionali, si rischia la delocalizzazione di siti produttivi oggi esistenti nella regione». A lanciare l’allarme è la segretaria generale Filt Cgil Marche. Valeria Talevi che affrontando il tema delle infrastrutture marchigiane afferma che il gap «si sta ampliando sempre più».

Il protocollo finito nel mirino del sindacato, è stato siglato il 22 ottobre scorso dalla Regione Marche, con Abruzzo, Molise e Puglia per promuovere lo sviluppo dei collegamenti viari e ferroviari delle dorsale Adriatica: tra gli obiettivi da porre all’attenzione del governo anche la terza corsia in A14. Talevi evidenzia che occorre potenziare le reti ferroviarie con standard minimi per la mobilità delle persone e delle merci ma, nelle Marche, «dovremmo rilanciare non solo le linee verticali per giungere al Tirreno ma quelli trasversali per raggiungere i mercati del nord».

Insomma per la Filt Cgil il protocollo, «potrebbe trasformarsi in un grande autogol per la regione dichiarata ad alto rischio di fallimento tecnico di mercato dal momento che non ci sono più aziende strutturate che sostengono l’economia». Inoltre manca secondo Talevi «una politica seria sull’intermodalità che riguarda porti e aeroporti».

Per l’alta velocità e il tema Frecciarossa sollevato dal governatore Francesco Acquaroli che ha scritto a Trenitalia dopo l’annuncio di voler cancellare la tratta Milano Ancona, la Cgil dichiara che «essendo servizi a mercato e, quindi, puntando ad un’utenza business, con il lockdown Trenitalia ha ridotto i treni ovunque: una situazione che ci preoccupa, specie per i lavoratori impiegati». E aggiunge che «la Filt, da tempo, sta vigilando affinché gli impianti locali non vengano ridotti perché questo significa anche limitare nuove assunzioni».

Poi il tema aeroporto, altro nodo critico delle Marche, secondo il sindacato dopo la privatizzazione dello scalo e il via libera della Ue alla ricapitalizzazione «in vista di dati molto negativi del settore» servono ulteriori ammortizzatori sociali «alla scadenza del blocco dei licenziamenti per Aerdorica».