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Punture da insetto, ricomparsa la meningite da virus Toscana

Sono due i casi ricoverati all'ospedale regionale di Torrette. «Sono numeri normali - spiega l'infettivologo Giacometti - Non c'è una emergenza, si tratta di una meningite benigna»

ANCONA – «Dopo essere scomparsa durante la pandemia», è ricomparsa negli ospedali la meningite da virus Toscana. Nella Clinica di Malattie Infettive dell’ospedale regionale di Torrette sono «un paio i casi» che hanno avuto necessità di ricovero. «Sono numeri normali, che vedevamo anche prima dell’avvento del Covid-19 – spiega il professo Andrea Giacometti, direttore del reparto – Non c’è una emergenza, si tratta di una meningite benigna» niente a che vedere con la meningite batterica, ben più temibile.

«Non vedevamo questi casi da tre anni – spiega – è una meningite tipicamente estiva, legata all’incremento delle temperature in questa stagione, che fa prolificare i moscerini». Si tratta, infatti, spiega il professor Giacometti, di un «virus trasmesso dai moscerini, i pappataci».

I pappataci sono insetti simili alle zanzare, di piccole dimensioni, presenti nell’area del Mediterraneo, specie nelle zone verdi dove c’è più umidità. I sintomi si manifestano dopo alcuni giorni dalla puntura che può dare prurito come quella della zanzara e vanno dalla febbre alta alla cefalea forte, dalla nausea al vomito, fino a capogiri, rigidità della nuca e debolezza.  Ci si può difendere con repellenti e tenendo braccia e gambe coperte durante le serate estive.

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