ANCONA – Sono importanti e significativi i dati relativi all’attività di prevenzione messa in campo dai poliziotti della Questura per contrastare ed arginare l’odioso fenomeno dei maltrattamenti e degli atti persecutori. Avere una percezione del fenomeno è possibile guardando i dati, attraverso i quali è altresì possibile cogliere l’importanza che l’ammonimento riveste – di cui l’emissione, ricordiamo, è di competenza esclusiva del Questore – quale deterrente per contrastare i fenomeni dello stalking e dei maltrattamenti prima che possano degenerare e concretizzarsi in azioni aggressive, sia di tipo fisico che psicologico.
La misura di prevenzione nota come “Ammonimento del Questore” costituisce infatti un efficace deterrente volto a contrastare il fenomeno della violenza domestica e dello stalking, per evitare che degeneri in condotte estreme, a volte con esiti drammatici, come desumibile dalla cronaca quotidiana. Rammentiamo che per azionare questo tipo di tutela la segnalazione non deve necessariamente provenire dalla vittima del reato, ma chiunque sia a conoscenza di situazioni di questa gravità, può segnalare alle Forze dell’Ordine i maltrattamenti subiti dalla vittima, per scongiurare eventi lesivi e dunque anche un amico, un parente, un vicino. Ricordiamo inoltre che è prevista la possibilità di accedere a percorsi di recupero per gli uomini maltrattanti attraverso l’associazione POLO9 presente sul territorio del capoluogo.
Nel corso di tutto il 2023 sono stati, in totale, 30 gli ammonimenti (di cui 24 per stalking e 6 per maltrattamenti) firmati dal Questore Capocasa e in nessun caso si segnalano episodi di recidive. Si pensi invece che solo nel primo mese e mezzo del 2024, con l’ultimo provvedimento firmato, sono già 14 gli ammonimenti emessi dal Questore, di cui 9 per condotte di stalking e 5 per condotte di maltrattamenti ed anche in questo caso nessun soggetto colpito dalla misura ha commesso recidive. Segnale importante che ricorda che è sempre possibile rompere la catena dei soprusi, della limitazione della libertà individuale, della sopraffazione psicologica, semplicemente chiedendo aiuto. Si rammenta inoltre che, come viene esplicitamente comunicato anche al destinatario della misura all’atto della notifica, qualora un soggetto già ammonito continui a vessare la parte lesa, la condotta diventa perseguibile dall’Ufficio di Polizia, senza che occorra una specifica querela della vittima.
Nelle ultime ore il Questore di Ancona, da sempre particolarmente vicino al contesto della violenza di genere, ha emesso il 14esimo provvedimento di ammonimento (del 2024), intimando allo stalker di interrompere ogni tipo di contatto e condotta lesiva. Il provvedimento si è reso necessario in quanto il soggetto, italiano di circa 30 anni, aveva posto in essere una serie di condotte prolungate nel tempo nei confronti della sua ex fidanzata.
In particolare l’uomo non accettava la decisione della ragazza di interrompere la loro breve relazione sentimentale, a causa degli atteggiamenti aggressivi ed ossessivi di lui. Infatti, a seguito della decisione della donna, il soggetto aveva tentato in tutti i modi di mantenere i contatti con lei, attraverso condotte assillanti ed opprimenti, fino a porre in essere anche degli appostamenti sotto casa di lei, seguiti da insistenti messaggi di gelosia nei quali lui la colpevolizzava di essere la causa dei suoi mali. Nelle diverse occasioni in cui lui tentava di avvicinare la giovane intervenivano anche i poliziotti.
Pertanto la donna ha depositato richiesta di Ammonimento al Questore di Ancona, rappresentando la difficile situazione in cui versava. Al termine dell’attività istruttoria, il Questore di Ancona, Cesare Capocasa, ha emesso il provvedimento dell’Ammonimento, intimando al soggetto di interrompere ogni condotta lesiva nei riguardi della parte lesa. Un altro risvolto positivo si è avuto all’esito della notifica di tale provvedimento, infatti l’uomo ha anche acconsentito di intraprendere un percorso di cure e terapie presso il locale Ospedale.
Il Questore di Ancona: «Esserci sempre” è soprattutto intervenire prima che le situazioni degenerino. In un momento storico in cui la violenza di genere costituisce senz’altro un’emergenza sociale è nostro obbligo, come Polizia di Stato, Forze dell’Ordine, Magistratura, Associazioni di Volontariato e di Categoria, Amministrazioni locali, fare rete per accogliere tutti i soggetti rientranti nelle c.d. “Vittime vulnerabili”, che necessitano del nostro aiuto e la nostra presenza. Non voltiamoci dall’altra parte, ma tendiamo una mano a chi sappiamo, sentiamo o vediamo in difficoltà».