ANCONA – Prima uscita pubblica da commissario di Forza Italia per Francesco Battistoni che oggi (13 gennaio) si è riunito con i vertici del partito nella sede regionale ad Ancona.
Nominato il 23 dicembre scorso direttamente dal leader Silvio Berlusconi che gli ha conferito l’incarico, al posto di Marcello Fiori, Battistoni è stato affiancato dai coordinatori provinciali Silvetti, Foschi e Sacchi, dal deputato Simone Baldelli, dalla consigliera regionale Marcozzi, oltre che dal vicepresidente regionale Piero Celani.
Il neocommissario si è posto da subito l’ambizioso obiettivo di far diventare Forza Italia «la seconda forza politica della colazione» intercettando i consensi dei moderati. Poi ha confermato la candidatura alla presidenza regionale di Francesco Acquaroli, nonostante la frenata della Lega.
«Ci rimettiamo alla decisione finale del tavolo nazionale» ha dichiarato, evidenziando che «siamo uomini di partito». Il vicepresidente del consiglio regionale Piero Celani ha sottolineato che quello di Acquaroli «non è un nome uscito dal cilindro, è stato sindaco e parlamentare».
Battistoni ha spiegato che intende ascoltare le istanze provenienti dai territori e tra i suoi obiettivi c’è quello di rinnovare il coordinamento regionale, mentre per i provinciali attenderà il post elezioni. Intanto però è al lavoro per mettere in piedi «liste forti e competitive in ogni provincia delle Marche» per le elezioni regionali.
«Siamo attenti alle realtà che si riconoscono nei nostri valori» ha dichiarato aprendo a civici e moderati, spiegando che mentre il centrosinistra ancora litiga sui candidati, il centrodestra va avanti puntando la barra dritta sui programmi.
Tra le linee programmatiche in vista della tornata elettorale figurano i grandi temi delle Marche: ricostruzione, sanità, infrastrutture, lavoro, rilancio economico e capacità di spesa dei fondi Ue. Proprio su questa ultima questione è tornato alla carica puntando il dito contro la regione, rea a suo dire di «aver buttato al vento il 60% delle risorse destinate».
Sulla repentina sostituzione di Marcello Fiori, che secondo alcuni sarebbe avvenuta dopo l’adesione al movimento della Carfagna “A voce libera”, Battistoni ha spiegato che rientrava in un rinnovamento che ha riguardato anche altre regioni italiane, poi lo ha ringraziato per aver traghettato il partito dal 2018 al 23 dicembre 2019. Un cambiamento che Battistoni ha definito «improvviso soprattutto per me, me lo hanno comunicato sotto le feste di Natale, è stato un regalo inaspettato».