Attualità

Rendiconto generale 2020 della Regione Marche, c’è la parifica della Corte dei Conti

Udienza andata in scena nella Facoltà di Economia “Giorgio Fuà” dell’Università Politecnica delle Marche. Il risultato di amministrazione ammonta a 471,69 milioni di euro

Da sinistra Palomba e Acquaroli a margine dell'udienza di parifica del rendiconto 2020 della Regione Marche

ANCONA – La Corte dei Conti delle Marche ha parificato il rendiconto generale della Regione Marche per l’esercizio finanziario 2020. L’udienza si è tenuta questa mattina – 22 ottobre – ad Ancona, presso l’Aula A2 della Facoltà di Economia “Giorgio Fuà” dell’Università Politecnica delle Marche.

Presenti il presidente della Sezione regionale di controllo Vincenzo Palomba, che ha introdotto i lavori, i magistrati contabili Giuseppe De Rosa, Fabio Campofiloni e Matteo Santucci, che hanno svolto la relazione e Fabia D’Andrea, il Procuratore regionale Alessandra Pomponio, che ha chiuso l’udienza, il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, il presidente dell’Assemblea Legislativa delle Marche Dino Latini, e gli assessori regionali con delega al Bilancio Guido Castelli, alla Sanità Filippo Saltamartini, alle Infrastrutture Francesco Baldelli.

Presenti anche un gruppo di studenti della Facoltà di Economia e Commercio dell’Università Politecnica delle Marche, i quali hanno assistito all’udienza a scopo formativo.

Nel corso dell’udienza il presidente Palomba ha sottolineato l’impatto della pandemia di Covid sul rendiconto generale della Regione Marche, con lo stato emergenziale che ha comportato minori entrate e maggiori spese, oltre ad un «particolare sforzo finanziario e organizzativo».

Un momento dell’udienza

La spesa sanitaria, che assorbe l’80% del bilancio regionale, è stata quella che ha subito i maggiori effetti a causa della pandemia, ma nonostante questo «la Regione Marche nel 2020 è stata in grado di affrontare le conseguenze negative del contesto emergenziale e di garantire il mantenimento degli equilibri di bilancio della gestione finanziaria, sia di competenza che di cassa» ha sottolineato Fabio Campofiloni ed è stata rispettata l’equivalenza tra entrate e spese.

l numeri

Il risultato di amministrazione ammonta a 471,69 milioni di euro. La quota disponibile è negativa per 104,28 milioni di euro, ma con piena copertura di mutui autorizzati e non contratti di importo equivalente e con una riduzione del 31,2% rispetto al precedente esercizio (151,55 milioni nel 2019).

La Regione ha rispettato il limite massimo dell’indebitamento, al 31 dicembre 2020, 570 milioni di euro dei quali 104 milioni di mutui autorizzati e non contratti, Emerge, inoltre, una riduzione di – 7,99% della quota di debito da rimborsare e di – -31,19% di autorizzazioni a contrarre nuovi mutui.

Nel 2020 la Regione ha sostenuto una spesa pari a 191 milioni di euro per fronteggiare la pandemia, risorse che in parte sono giunte dalle casse regionali e in parte dallo Stato (93 milioni le risorse statali e 98 milioni quelle regionali). Tra le misure adottate dalla Regione, il potenziamento del numero dei sanitari in servizio, l’incremento dei posti letto negli ospedali, il potenziamento dell’assistenza territoriale e interventi per ridurre le liste di attesa.

Al centro di costo denominato Cov 20, un capitolo specifico aperto in bilancio, sono stati imputati 125,5 milioni di euro di spese. Di questi 113,2 milioni sono andati per beni, 53,2 milioni, e per servizi, 60 milioni: fra i costi sostenuti ci sono anche 27,5 milioni per l’acquisto dei dispositivi di protezione individuale e medici, i reagenti per screening e test sierologici, i prodotti per sanificare gli ambienti, ma anche le consulenze e prestazioni accreditate, le prestazioni lavorative aggiuntive del personale sanitario nella fase emergenziale, oltre che per i ricoveri dei pazienti positivi al virus.

Nel commentare il giudizio di parifica, parla di «risultato positivo» il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, il quale ha sottolineato che «per noi il parere della Corte dei Conti è molto importante – ha dichiarato il governatore –  perché qualifica la spesa, e la qualifica della spesa è uno strumento fondamentale in un momento come quello che stiamo vivendo, per dare maggiore trasparenza, chiarezza e funzionalità alle risorse pubbliche. Ricordiamoci che ogni euro di risorsa pubblica è versato dai cittadini e quindi frutto di lavoro e sacrificio, quindi deve essere utilizzato bene.

Sui 191 milioni impiegati dalla Regione Marche per l’emergenza Covid, Acquaroli ha spiegato che si tratta di «risorse indispensabili per dare una risposta di natura sanitaria. Quando parliamo di sanità e di sociale, l’attenzione deve essere sempre massima».

La Corte dei Conti